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Prato, sesso e figlio con 15enne: “Confermati i domiciliari per la donna”

L 31enne operatrice socio-sanitaria di Prato, che 7 mesi fa ha avuto un figlio da un ragazzo di 15 anni a cui faceva ripetizioni di inglese, resterà agli arresti domiciliari, secondo quanto stabilito dal Tribunale del Riesame di Firenze. Rigettate le richieste degli avvocati difensori: le motivazioni saranno depositate tra qualche giorno.
A cura di Ida Artiaco
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Resterà ai domiciliari la 31enne di Prato che ha avuto un figlio dall'adolescente a cui dava ripetizioni d'inglese. La decisione è stata presa dai giudici del tribunale del Riesame di Firenze. La donna, una operatrice socio-sanitaria, sposata e già madre di un bambino di 11 anni, è accusata di violenza sessuale per induzione e atti sessuali con minori e si trova agli arresti domiciliari dallo scorso 27 marzo. Le motivazioni dei togati, con i quali è stata ribadita la validità dell'ordinanza emessa dal gip del tribunale di PratoAlessandra Scarlatti, saranno depositate tra qualche giorno. Rigettate, dunque, le richieste degli avvocati difensori della donna, Mattia Alfano e Massimo Nistri, che lo scorso lunedì avevano chiesto la revoca del provvedimento, sostenendo che "la loro assistita non ha più avuto e non ha più cercato contatti con il ragazzo da quando ha avuto contezza del procedimento in corso".

I due avvocati avevano anche sottolineato che "la donna non ha mai frequentato siti pedopornografici e che non ci sono pericoli di reiterazione del reato". Inoltre, avrebbe iniziato un percorso psicoterapeutico di cura dopo che ha preso piena consapevolezza dell'accaduto. Soprattutto, la loro richiesta sarebbe stata dettata dell'esigenza della 31enne di accudire il figlio più piccolo, nato 7 mesi fa dopo la relazione con l'adolescente, per condurlo alle varie visite mediche. Nel frattempo, il marito della donna, che aveva riconosciuto legalmente il bambino, si è allontanato dalla casa del coniuge per una "pausa di riflessione", portando con sé il figlio più grande. "Entrambi hanno deciso di vivere momentaneamente separati per permettere alla signora di iniziare un processo interiore di riflessione e di affrontare nel miglior modo quello che sarà il percorso terapeutico da uno psichiatra che il tribunale ci consentirà di poter seguire – hanno riferito i due legali -. Il marito sostiene la moglie perché c'è amore, sentimento e quant'altro, ma nello stesso tempo disapprova quanto emerge dalla realtà processuale, anche per questo quindi è consigliabile una separazione momentanea". Il 15 aprile sarà ascoltato in procura, a Prato, il minorenne diventato padre nell'estate scorsa, che dovrà rispondere alle domande dei difensori della donna e dei sostituti procuratori di Prato Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, titolari dell'inchiesta.

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