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Zampa (Pd): “Chi nasce al Sud vive meno che al Nord, autonomia differenziata peggiorerà le cose”

La senatrice del Pd ed ex sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha parlato a Fanpage.it delle conseguenze che l’autonomia differenziata per le Regioni avrà sulla sanità: “Tutto ci lascia immaginare che la situazione di una disuguaglianza già oggi inaccettabile peggiorerà, e peggiorerà molto”.
A cura di Luca Pons
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Sandra Zampa, senatrice del Partito democratico e capogruppo dem in commissione Sanità a Palazzo Madama, in un'intervista a Fanpage.it ha chiesto che il ministro della Salute Schillaci la smetta di descrivere i problemi del Servizio sanitario nazionale e inizi a proporre delle soluzioni. Zampa, che era sottosegretaria alla Salute durante il governo Conte bis (nel periodo della pandemia) ha criticato duramente la commissione d'inchiesta sul Covid-19. E sull'autonomia differenziata per le Regioni ha sottolineato che nelle zone più ricche si potranno anche pagare di più i medici, mettendo ancora più in crisi le Regioni più povere.

Al Pronto soccorso medici sottopagati e stressati

Per quanto riguarda la carenza di personale dei pronto soccorso, Zampa ha detto che "Schillaci dovrebbe cominciare a proporre soluzioni e non soltanto denunce o analisi". Di recente, il ministro ha dichiarato che i giovani scelgono le specializzazioni più remunerative, e che invece la questione non dovrebbe essere solo economica: "Ha ragione nel senso che una professione come quella del medico richiede un coinvolgimento. Ma perché non stanno scegliendo quella specializzazione, invece, a Schillaci dovrebbe essere molto chiaro".

Il motivo per cui i giovani non si specializzano in pronto soccorso e non prendono le relative borse ("che voglio ricordare, il ministro Speranza garantì a tutti; cosa che prima non era, e che non ho mai sentito dire al ministro Schillaci") è che "se vai a lavorare al pronto soccorso non solo sei nella condizione in cui sono tutti i medici ospedalieri italiani, cioè di essere poco pagati rispetto a tutti i colleghi d'Europa o quasi", ma in più nel pronto soccorso "è impedito anche di potere fare quel po’ di libera professione, magari intramuraria, che gli altri invece possono fare, e che permette di colmare questo divario di stipendio".

Oltre ai motivi economici, ci sono le condizioni di lavoro: "Ormai chiunque di noi se stai male resiste un giorno, resiste due, non trova nessuno che lo prenda in carico (medico di base o specialista) e alla fine, preso dalla disperazione, si rivolge al pronto soccorso". Così, i medici affrontano "un tale stress e ritmi così complessi" che "per un giovane non possono rappresentare di certo un’appetibile soluzione professionale". La soluzione è sia "aumentare gli stipendi del pronto soccorso", sia "lavorare perché il pronto soccorso cominci a ritornare a dei numeri accettabili".

Autonomia differenziata: "Disuguaglianze inaccettabili peggioreranno"

Zampa ha criticato duramente l'autonomia differenziata delle Regioni e gli effetti che avrà sulle disuguaglianze tra Nord e Sud. All'audizione dei parlamentari dem sul tema, il ministro Schillaci "si è limitato a rispondere che le cose non andavano bene prima, quando lui non era ancora ministro. Io penso che un ministro, ripeto, debba cercare delle soluzioni". Il problema è che la "diseguaglianza è diventata abissale. Non solo in termini di spesa, ma in termini di risposta ai bisogni ai problemi della gente". Moltissime persone "sono costrette a lasciare la propria Regione per andare a curarsi altrove", altre "stanno addirittura rinunciando a curarsi". Al punto che "nascere al Sud significa oggi avere un'aspettativa di vita più bassa del Nord".

Un esempio per chiarire l'effetto che potrebbe avere la riforma riguarda le paghe del personale sanitario. Tra le materie che una Regione può scegliere di gestire in autonomia  "c'è la retribuzione dei medici: se una Regione è più ricca e può proporre uno stipendio più alto, condizioni di lavoro migliori a medici o infermieri, che possono persino essere l'alloggio, a questo punto è evidente che uno lasci la Regione in cui lo aspetta un trattamento peggiore a favore di quelle dove invece il trattamento è migliore". Tutto quindi, "ci lascia immaginare che la situazione di una disuguaglianza già oggi inaccettabile peggiorerà, e peggiorerà molto. Se c'è una cosa di cui il Paese non ha bisogno è l'autonomia differenziata, tanto più in materia di sanità".

Abolire tetto di spesa per personale: "Giusto, ma bisogna farlo"

In tema di personale sanitario, il ministro Schillaci ha parlato dell'intenzione di eliminare il tetto di spesa delle Regioni. La direzione è quella giusta, per Zampa: "È ciò che noi avevamo cominciato a fare" durante il secondo governo Conte: "Il ministro Speranza si è molto impegnato per questo. Bisogna arrivare a una vera, totale abolizione del tetto di spesa sul personale, in modo che le Regioni assumano, e in modo soprattutto da evitare quel fenomeno veramente spaventoso che è il cosiddetto gettonista". I medici pagati a gettone peggiorano la situazione, perché "fino a quando tu lavori a gettone a cifre che superano i 100 euro l'ora, e dopo quindici giorni hai guadagnato di più di un mese intero in ospedale, è evidente che non si spinge a lavorare nel pubblico".

Commissione inchiesta Covid "non fa onore al Parlamento, servirà per gettare fango"

C'è poi il capitolo della commissione d'inchiesta sul Covid, che inevitabilmente tocca Zampa da vicino in quanto sottosegretaria dell'epoca: "Io penso che l'abbiano voluta esclusivamente per gettare fango e discredito sugli avversari politici. Mai mi sarei aspettata, nei due anni tremendi che abbiamo vissuto, che si sarebbe potuto concludere con una cosa di questo genere. Segnalo che nessun Paese d'Europa ha l'equivalente". Si tratterà di "una commissione politica, dove la maggioranza politica avrà l'ultima voce in capitolo. Quindi io ritengo che sia un'operazione vergognosa che non fa onore a questo Paese e non fa onore al Parlamento".

Zampa ha fatto l'esempio della commissione d'inchiesta sull'affare Telekom Serbia, lanciata nel 2002 durante il governo Berlusconi, che ipotizzava ci fossero state delle tangenti anche dirette all'ex presidente del Consiglio Romano Prodi. Le accuse si rivelarono poi del tutto infondate, e la commissione d'inchiesta non arrivò nemmeno a presentare una relazione finale: "È finita in una gigantesca alla fine bolla di sapone, però è servita per due anni ad andare tutti i giorni in televisione, accusando o gettando discredito, seminando dubbi. Cose molto gravi, tant'è che alla fine è stato condannato anche un falso testimone. Credo che rivedremo lo stesso film".

Dimissioni Palù all'Aifa: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso"

La senatrice del Pd ha commentato anche le dimissioni del presidente dell'Aifa Giorgio Palù, che ha criticato il ministro della Salute: "Io non penso che questo Paese debba preoccuparsi dei destini personali, mai, non sono questi che contano". Anche perché il governo Meloni "pur di mandare a casa quelli che c'erano prima", nominati da un altro esecutivo, "con un emendamento in una finanziaria che non c'entrava assolutamente niente" ha "buttato all'aria tutto il lavoro dell'Aifa". Palù, però, era "tra quelli che hanno sostenuto quella linea, quindi oggi non si può che dirgli chi è causa del suo mal pianga se stesso". Più in generale, "è preoccupante che dopo più di un anno l'Aifa sia ancora paralizzata".

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