Vannacci si mette il presepe nello zaino per rilanciare la polemica: “C’è chi lo vuole nascondere”

"Ci sono posti, come alcune piazze e alcune scuole, dove il presepe lo vogliono togliere o lo vogliono nascondere. Noi invece ce lo portiamo dietro ovunque, anche nello zaino". Con queste parole, e l'ormai nota capacità di attirare l'attenzione nazionale, l'europarlamentare leghista Roberto Vannacci ha riaperto sui social una delle polemiche su cui il centrodestra torna da anni, ogni volta che si avvicina dicembre: quella sul presepe natalizio.
In questo caso il riferimento tra le righe era, probabilmente, a una vicenda nata a Genova. Gli esponenti della destra genovese avevano accusato il Comune di aver eliminato il presepe dal colonnato del palazzo comunale. "Non possiamo accettare che la giunta scelga consapevolmente di cancellare credo e tradizioni del nostro Paese e della nostra città", avevano dichiarato i consiglieri di Fratelli d'Italia, mentre l'ex assessora leghista Paola Bordilli aveva parlato di un "scelta politica di non subire il Natale" da parte della sindaca Silvia Salis. L'assessora alle Tradizioni, Tiziana Beghin, aveva risposto che invece ci sarà un "tour per i principali presepi artistici" della città.
Pochi giorni dopo, Vannacci ha deciso di cavalcare il caso. E così si è mostrato con uno zaino militare che contiene un presepe in miniatura, con tanto di statuine e lucine.
Come è noto, ogni anno le polemiche sul presepe e su altri simboli legati in modo più o meno diretto al Natale cristiano. Non si contano gli allarmi lanciati per presunti presepi proibiti, o allestiti in modo diverso dal solito. Nel 2017 Giorgia Meloni, allora leader di un partito decisamente minoritario, lanciò un appello sui social proprio per rilanciare il presepe. Sei anni dopo, FdI – nel frattempo diventato la prima forza politica in Italia – avrebbe depositato una proposta di legge per rendere obbligatori questi allestimenti. Un ddl poi caduto nel nulla.
Anche quest'anno non sono mancati i pretesti per le controversie, anche se il mese di dicembre è appena iniziato. Nel fine settimana, è circolata la notizia che una scuola ha cambiato il testo del canto natalizio Jingle Bells togliendo un riferimento a Gesù. Naturalmente, la storia è stata ripresa da esponenti della destra – in questo caso l'eurodeputata leghista Susanna Ceccardi – che hanno colto la palla al balzo per criticare il tentativo di "espellere Gesù dal Natale, trasformando una festa che appartiene alla nostra storia in un generico cartone animato con renne e pupazzi". Proprio oggi, invece, sempre la presidente del Consiglio Meloni ha condiviso sui social che ha fatto un fioretto in vista del Natale.