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Fratelli d’Italia ha paura che ci rubino il Natale: ecco la legge per il presepe obbligatorio a scuola

Una proposta di legge a prima firma della senatrice Mennuni di Fratelli d’Italia vuole difendere le “tradizioni religiose italiane”: nessuno deve poter impedire di fare il presepe o le recite di Natale nelle scuole.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il Natale si avvicina e, anche quest'anno, la destra italiana vede pericoli ovunque: c'è chi vuole distruggere i simboli della nostra cultura e portarci via le tradizioni. I moderni Grinch sono il politicamente corretto, quelli che vogliono l'uguaglianza multiculturale, i presidi delle scuole e molti altri. Qualche anno fa, per dire, è toccato anche alla Commissione europea. Perciò la senatrice Lavinia Mennuni, di Fratelli d'Italia, ha deciso di presentare una proposta di legge intitolata "Rispetto e tutela delle tradizioni religiose italiane".

Lo spunto da cui parte la parlamentare meloniana è più o meno sempre lo stesso: "Alla garanzia costituzionale di libertà di religione e di culto non corrispondono né la facoltà, né tantomeno il dovere di ricusazione dei simboli religiosi, storici e culturali, i quali sono espressione valoriale della tradizione identitaria del popolo italiano – scrive Mennuni nella presentazione della legge – Consentire la trasformazione delle sacre festività cristiane in altra anonima tipologia di celebrazione costituirebbe una discriminazione nei confronti degli alunni e delle rispettive famiglie praticanti la religione maggioritaria oltre che un attentato ai valori e alla tradizione più profonda del nostro popolo".

Ma a cosa si riferisce Mennuni? A una proposta – una polemica che dura da molti anni – di "trasformare il Santo Natale nella Festa d'Inverno". Per la senatrice sarebbe "inaccettabile", poiché "rinominare con altro nome le massime festività cristiane in nome dell'uguaglianza implica la cancellazione di secoli di storia e la perdita dei grandi insegnamenti".

Insomma, per difendere la realizzazione del presepe e le recite natalizie, la senatrice attacca: "Si rende dunque necessario un intervento legislativo che impedisca a taluni dirigenti di istituzioni scolastiche, universitarie di cancellare o chiamare in altro modo le celebrazioni e tradizioni legate al Natale e alla Pasqua cristiana".

Da qui il testo di legge, strutturato in quattro articoli. Al primo si dice che la Repubblica "valorizza, preserva e tutela le festività e le tradizioni religiose cristiane quale espressione più autentica e profonda dell'identità del popolo italiano". Il secondo articolo, però, è il vero fulcro della norma:

ARTICOLO 2

Negli istituti di istruzione pubblici è fatto divieto di impedire iniziative promosse da genitori, studenti, o dai competenti organi scolastici, volte a proseguire attività legate alle tradizionali celebrazioni legate al Natale e alla Pasqua cristiana, come l'allestimento del presepe, recite e altre manifestazioni ad essi collegate al fine di ricordarne il loro profondo significato di umanità e il rapporto che lega all'identità nazionale italiana.

Nel resto del testo, che comincerà il suo iter in commissione in Senato, si specifica che le sanzioni per chi violerà la norma verranno stabilite dal ministro dell'Istruzione.

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