Vaccino a migranti e invisibili, il piano del governo per somministrare Johnson&Johnson
Sfruttare le caratteristiche di ogni vaccino contro il Covid a proprio vantaggio, in questo caso l'immunizzazione con una sola dose. Parliamo del vaccino Janssen di Johnson&Johnson e del suo utilizzo, al momento ancora limitato a causa del numero di dosi arrivato in Italia, che però aumenterà nettamente nei prossimi mesi, visto che sono previste 16 milioni di dosi nel terzo trimestre di quest'anno (luglio-settembre) e 3 milioni e mezzo nel quarto. Il Comitato tecnico scientifico ha raccomandato l'utilizzo del vaccino J&J al di sopra dei 60 anni di età, ma nell'ultima circolare del ministero della Salute viene spiegato che, in determinati casi, il beneficio supera il rischio grazie alla caratteristica della dose unica.
Nella circolare del ministero della Salute di pochi giorni fa, che serviva principalmente a dare il via libera alla seconda dose con AstraZeneca nel caso in cui venga rifiutata la vaccinazione eterologa, viene anche chiarito che in determinate situazioni si può usare Johnson&Johnson nei soggetti sotto ai 60 anni: "In particolare, il vaccino di cui trattasi potrebbe essere somministrato in determinate circostanze, come ad esempio nel caso di campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione hard to reach".
Le persone difficili da raggiungere, non stanziali, che si spostano spesso. I migranti, gli invisibili e i senza fissa dimora, ma anche chi vive in luoghi isolati. Sono questi i profili tracciati dal ministero della Salute per la vaccinazione con Johnson&Johnson. Anche se si tratta di persone al di sotto della soglia dei 60 anni d'età: "Infatti, in tali circostanze, peraltro già indicate dal Comitato tecnico scientifico, considerate le criticità relative alla logistica e alle tempistiche della somministrazione di un ciclo vaccinale a due dosi, il rapporto benefico/rischio della somministrazione del vaccino Janssen in soggetti al di sotto dei 60 anni potrebbe risultare favorevole", si legge ancora nella circolare. Le stime sul numero di persone interessate, però, sono diverse: si tratta di alcune centinaia di migliaia, precisamente 700mila secondo l'Istituto nazionale per la salute, le migrazioni e la povertà.