Un bacio gay davanti al palco del comizio di Matteo Salvini: la protesta pacifica contro l’omofobia

Varie forme di contestazione pacifica si sono rese protagoniste della giornata a Bari del ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Oltre 500 persone hanno partecipato al corteo antifascista organizzato in contemporanea al comizio del leader del Carroccio. Molti erano mascherati da Zorro e portavano striscioni con scritte come "La Lega è nata odiando il sud. I migranti siamo noi. Non dimenticare". Numerosi anche i messaggi di solidarietà contro l'insegnate di Palermo sospesa dopo che i suoi alunni avevano paragonato il decreto sicurezza alle leggi razziali fasciste. Un'altra forma pacifica di dissenso è stata immortalata da una fotografia, pubblicata su Instagram da Elsa Castellaneta, dove una coppia di ragazze e una di ragazzi si scambiano un bacio sulle labbra. Dietro di loro, sullo sfondo, il palco da cui è intervenuto Salvini. Un bacio gay per protestare contro le dichiarazioni omofobe e la partecipazione del partito al forum delle famiglie di Verona. Sotto lo scatto viene scritto: "Non serve aggiungere altro".
"Un bacio contro l'odio"
Non è la prima volta che il vicepresidente del Consiglio leghista viene contestato in questo modo. Circa un mese fa, la foto di Gaia e Matilde, due ragazze che si sono scambiate un bacio saffico dopo aver chiesto un selfie a Salvini, è diventata virale. Un simbolo di protesta pacifica contro il governo e contro l'omofobia. L'immagine, condivisa dal circolo Arci-Aut, è stata raccontata così sui social: "Il loro gesto provocatorio è stato semplice: un bacio! Questa è la dimostrazione che l'amore vince su tutto, su l'odio e sulla vergogna". Anche a Fano, qualche settimana dopo, nell'abitudinario round di fotografie insieme al ministro alla fine di un comizio, due ragazze ed un ragazzo si sono avvicinati a Salvini per una foto ricordo che si è trasformata in una beffa: nel momento dello scatto, le due ragazze si sono baciate mentre il ragazzo ha provato a scoccarne uno in direzione del vicepresidente del Consiglio leghista.
Le proteste pacifiche dei selfie sono state inaugurate da un giovane studente sardo, che si era avvicinato a Salvini facendo un video. Il ministro pensava che si trattasse di un fan che voleva immortalare il momento dell'incontro, ma il ragazzo aveva detto: "Più accoglienza e 49 milioni", ed era poi stato allontanato. Il ‘troll' era anche arrivato da una ragazza di Baronissi, che aveva chiesto una foto per poi chiedere ironicamente, riprendendo il tutto: "Non siamo più terroni di mer*a?".