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Speranza: “Fuori dal corpo umano la resistenza del coronavirus è molto limitata”

Il ministro della Salute Roberto Speranza in audizione in commissione Ecomafie in merito alla gestione dei rifiuti legata all’emergenza Covid-19: “Sappiamo che fuori dal corpo umano la resistenza del virus è molto limitata e dipende da fattori esterni. Tutti gli scienziati considerano che la stragrande maggioranza delle trasmissioni avviene attraverso l’uomo”.
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A cura di Susanna Picone
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"Gli studi sono ancora in corso, ma sappiamo che fuori dal corpo umano la resistenza del virus è molto limitata e dipende da fattori esterni. Tutti gli scienziati considerano che la stragrande maggioranza delle trasmissioni avviene attraverso l'uomo, la trasmissione indiretta è considerata una parte marginale". È il ministro della Salute Roberto Speranza a chiarire le principali modalità di trasmissione del nuovo coronavirus durante l'audizione in commissione Ecomafie sul tema della gestione dei rifiuti legata all'emergenza sanitaria. Il ministro ha detto anche che ci sono studi in corso sul tema delle acque reflue, in particolare ce n’è uno specifico dell'Oms ancora in fase di valutazione. “Ancora non c'è alcuna evidenza scientifica consolidata, ma quello che la comunità scientifica ci consegna come elemento ormai solido è che i contagi di cui siamo venuti a conoscenza avvengono attraverso relazioni interumane", ha chiarito Speranza.

R0 uno dei 21 criteri per definire l'intero spettro del monitoraggio

Il ministro della Salute ha parlato davanti alla commissione parlamentare dell’indice di contagiosità R0, definito come "solo uno dei 21 criteri" per avere il quadro di una situazione in una parte del territorio nazionale in materia di diffusione dell'epidemia da coronavirus e dirci se c’è rischio basso, moderato o alto di contagio. L'indice di contagiosità "è molto importante ma non è un solo criterio a definire l'intero spettro del monitoraggio, e solo sulla base della ponderazione complessiva di tutti i 21 criteri indicati i presidenti di regione possono decidere misure di restrizione ulteriori", ha spiegato precisando quindi che da solo non è sufficiente a delineare una situazione. Un altro criterio di valutazione è il tasso di saturazione delle terapie intensive; un altro ancora è il tempo che intercorre tra l'inizio dei sintomi e l'esito del tampone.

Mascherine in tessuto efficaci se usate in modo diffuso

L'uso massivo di dispositivi di protezione individuale e il loro smaltimento "darà un possibile impatto ambientale che necessita di adeguate politiche di governo del ciclo dei rifiuti”, ha detto ancora il ministro della Salute promuovendo l'uso di mascherine di comunità in tessuto "al fine di ridurre i rifiuti, promuovendo politiche di riuso". Le mascherine di comunità in tessuto, ha aggiunto Speranza, "rappresentano protezioni efficaci se usate in modo diffuso”.

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