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Sondaggi politici, la Lega crolla al 25,3%. Italiani preoccupati dalle riaperture tra Regioni

La Lega rimane comunque il primo partito nel Paese, ma continua a perdere consensi. Questa settimana, secondo il sondaggio di Euromedia Research, è al 25,3%, a poco più di cinque punti percentuali di distanza dal Partito democratico. L’indagine non riguarda solo le intenzioni di voto, ma anche i progetti degli italiani per l’estate e le opinioni sulla riapertura dei confini regionali.
A cura di Annalisa Girardi
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La Lega di Matteo Salvini continua a perdere consensi nei sondaggi, scendendo a percentuali che non vedeva da circa due anni. Il Carroccio, infatti, dopo mesi e mesi di solidità oltre la soglia del 30%, crolla al 25,3%. È quanto emerge da un sondaggio di Euromedia Research. Oltre a esaminare le intenzioni di voto, vengono anche indagate le opinioni degli italiani circa le riaperture tra Regioni, la pericolosità del virus e le condizioni economiche nel Paese. Il timore per delle nuove ondate di contagi risulta ancora alto nella popolazione, che si dimostra restia a spostarsi sul territorio nazionale e guarda con preoccupazione alla propria situazione economica. Ma vediamo per prima cosa come voterebbero i cittadini se fossero chiamati oggi alle urne.

Come detto, il 25,3% sceglierebbe la Lega, che rimane comunque la prima forza politica nel Paese, anche se riduce la distanza dalle altre. Al secondo posto infatti troviamo il Partito democratico con il 19,7% dei consensi, a poco più di cinque punti percentuali di distanza dal Carroccio. A seguire, il Movimento Cinque Stelle ottiene il 15,8%: un risultato sempre più vicino a quello di Fratelli d'Italia, che secondo le rilevazioni di Euromedia registra il 13,7%. Troviamo poi Forza Italia al 7,8%. Il calo di preferenze per la Lega non è l'unica tendenza che si è evidenziata particolarmente durante la pandemia: nelle ultime settimane, infatti, Azione ha superato Italia Viva. Ed è così anche nell'ultimo sondaggio: il partito di Carlo Calenda totalizza infatti i 3,4% contro il 3,2% di quello di Matteo Renzi. Ad ogni modo, in totale l'area di governo ottiene il 41,5% dei consensi, mentre l'opposizione del centrodestra il 47,5%.

Come anticipato, agli intervistati sono state rivolte alcune domande in merito alle riaperture dei confini regionali lo scorso 3 giugno. La maggioranza degli italiani, il 92,3%, non è ancora uscito dalla propria Regione. Solo il 4,4% ha continuato a spostarsi tra le Regioni anche durante il lockdown, per motivi di lavoro o per urgenze. Il 14,5% afferma che lo farà nei prossimi giorni, sicuramente entro la metà di giugno. Il 9,1% è più cauto e afferma che aspetterà ancora qualche mese, ma andrà in altre Regioni entro la fine di agosto. Il 7,8% rimanda la questione a dopo l'estate. A predominare, ad ogni modo, è l'incertezza: il 43,5% non sa ancora quando si allontanerà dalla propria Regione di residenza. Sicuramente anche a causa del timore di contagio. Infatti il 42,5% degli intervistati sostiene di avere paura che i cittadini provenienti da altre Regioni porti con sé l'epidemia. Il 13,3% è più specifico, e afferma di temere questa evenienza solo nel caso in cui i viaggiatori provengano dalla Regione Lombardia. Il 37,2%, invece, afferma di non avere questa paura. La maggior parte degli intervistati, il 41,9%, non crede però che si debbano applicare delle restrizioni alle persone che provengono da altre Regioni. Di opinione contraria il 26,1%. Secondo il 19,6%, invece, queste misure andrebbero seguite solo per i cittadini lombardi.

Si rilevano opinioni contrastanti per quanto riguarda la pericolosità del virus. Secondo il 45,5% si sarebbe indebolito. Non è però d'accordo il 40,6%, che ritiene che questo possegga ancora la sua carica virologica originaria. Giudizi di questo tipo potrebbero influenzare la scelta di non muoversi quest'estate in occasione delle vacanze. Il 30,1% dice infatti che non andrà in ferie. Il 15,5% invece afferma che andrà sì in vacanza, ma resterà nella propria Regione, contro un 23,3% che si sposterà invece più lontano, pur restando in Italia. Solo il 3,1% andrà all'estero. Complice di queste decisioni anche la situazione economica. Il 27,4% sostiene infatti che questa sia peggiorata con le riaperture, contro il 3,5% che la definisce invece migliorata. Secondo il 65,3%, invece, è rimasta invariata.

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