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Simone Di Stefano lascia CasaPound e fonda il suo movimento no vax e no green pass

Dopo l’annuncio dell’addio a CasaPound e un feroce scontro interno all’organizzazione più importante dell’estrema destra italiana, Simone Di Stefano lancia il suo movimento no green pass e no vax: si chiamerà Exit.
A cura di Valerio Renzi
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Simone Di Stefano lascia CasaPound e fonda un suo movimento che si chiamerà "Exit". La rottura è stata ufficializzata alcuni giorni fa. Prima un tweet del diretto interessato che recitava: "Per libera e sofferta scelta, il mio percorso politico con CasaPound Italia termina oggi. Non tornerò mai più sull’argomento e non c’è necessità di discutere le motivazioni, che sono pochissime ed esclusivamente di natura politica". Poi la replica durissima di CasaPound, che accusa Di Stefano di opportunismo e di inseguire solo interessi personali: "Il nostro obiettivo non sarà mai quello di scendere a compromessi e rinunciare a ciò che abbiamo scelto di essere per riuscire ad accedere a poltrone di un Parlamento dove non passa più nessuna decisione strategica per la nostra nazione, al solo scopo di conquistare degli scranni da dove esercitare una minuscola porzione di potere che ci verrebbe concessa barattando il nostro spirito rivoluzionario.Queste sono le uniche motivazioni politiche che hanno portato alcuni ad abbandonare il nostro movimento e percorrere altre strade".

A ottobre era invece arrivata la notizia dell'espulsione di Davide Di Stefano, fratello di Simone e anche lui storico dirigente della sigla di estrema destra. Da mesi i rapporti tra il volto più noto al pubblico del movimento e il presidente e capo carismatico Gianluca Iannone erano in crisi, come in crisi appariva da tempo CasaPound dopo le batoste elettorali e il ban da Facebook (come abbiamo raccontato qui). E l'ultimo scontro – ora reso evidente dall'epilogo – nella guerra fratricida nel più importante movimento neofascista italiano, è stato sul posizionamento rispetto alle piazze no green pass e no vax. Da Una parte chi voleva candidarsi a rappresentare quelle piazze convinto della necessità di starci dentro a pieno (Simone Di Stefano), dall'altra il gruppo di Iannone che ha scelto di privilegiare il profilo soggettivo e identitario, senza mischiarsi con le magmatiche piazze no vax e no green pass, ma soprattutto senza prendere una posizione netta sul tema dei vaccini. Insomma non a tutti è piaciuto vedere i cugini e concorrenti di Forza Nuova conquistarsi la scena dopo anni di oblio.

Dalla sua Iannone ha la cassa economica del gruppo e i suoi fedelissimi nelle posizioni chiave, oltre all'aurea del capo carismatico, dentro un'organizzazione che non ammette dialettica interna tanto meno congressi in cui confrontarsi con il voto degli iscritti. Dopo mesi di emarginazione la strada per Di Stefano era solo una: andarsene. Che continuasse a fare politica non era però scontato, ma oggi è arrivato l'annuncio del lancio di Exit, il suo movimento su posizioni chiaramente no vax e no green pass. Ecco la prima uscita pubblica su Twitter: "Giorno della Vergogna oggi, ma anche giorno dell’orgoglio. L’orgoglio di milioni di italiani che disprezzano questa infamia. Anche i vaccinati sotto ricatto e i vaccinati con convinzione che odiano il #GreenPass, oggi sono uniti al fianco dei non vaccinati esclusi dal lavoro!".

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