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Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, storia di un’amicizia durata vent’anni

Non è solo una questione politica. E nemmeno economica. Quello tra Putin e Berlusconi è stato un sodalizio umano, un’amicizia durata oltre vent’anni. “Era un vero amico”, ha detto il presidente russo alla scomparsa del leader di Forza Italia.
A cura di Annalisa Girardi
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Quella tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi è stata un’amicizia durata vent’anni. Un legame molto più profondo di una relazione politica o di un rapporto economico tra capi di Stato e di governo. E nemmeno la guerra in Ucraina non è riuscita a scalfirlo del tutto.

Il messaggio di Putin dopo la morte di Berlusconi

"Per me Silvio era una persona cara, un vero amico. Ho sempre ammirato sinceramente la sua saggezza, la sua capacità di prendere decisioni equilibrate e lungimiranti anche nelle situazioni più difficili", ha commentato Putin alla notizia della scomparsa di Berlusconi.  "Durante ciascuno dei nostri incontri, sono stato letteralmente caricato dalla sua incredibile vitalità, ottimismo e senso dell'umorismo. La sua morte è una perdita irreparabile e un grande dolore", ha poi aggiunto.

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I rapporti tra i due erano tornati argomento caldo con lo scoppio della guerra in Ucraina. Dopo le elezioni era stato diffuso un audio, pubblicato da LaPresse in cui si sente Berlusconi affermare che sia stato Volodymyr Zelensky a causare migliaia di morti in Ucraina. E in un altro, uscito precedentemente, il leader di Forza Italia diceva e di aver riallacciato i rapporti con il presidente russo e raccontava di aver ricevuto in dono per il suo compleanno 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. A cui avrebbe risposto con del Lambrusco e una lettera “altrettanto dolce”. Non solo, Berlusconi raccontava anche: “Io ero stato dichiarato il primo dei suoi cinque veri amici”.

Frasi che avevano fatto scoppiare un vero e proprio caso, ma forse non dovrebbero stupirci più di tanto. Per un ventennio Berlusconi e Putin si sono scambiati regali ben più intimi (come il copripiumino ricevuto dal presidente russo per il suo 65esimo compleanno, con la foto de due che si stringono la mano), hanno trascorso insieme le vacanze con le rispettive famiglie, hanno creato un appuntamento fisso per vedersi almeno un paio di volte all’anno. Che fosse in Sardegna o nei boschi della Dacia, con in testa una bandana o un colbacco.

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Com'è nata l'amicizia tra Putin e Berlusconi

Il primo incontro risale al 2001, quando Putin partecipa al G8 di Genova. E da quel momento è nata una fortissima amicizia. Berlusconi allora era il presidente del Consiglio e si mise subito al lavoro per normalizzare le relazioni tra la Russia e l’Occidente: la guerra fredda si era conclusa da pochi anni, infatti, e i rapporti tra i due blocchi erano ancora molto tesi. Nel 2002, sempre in Italia, Pratica di Mare è teatro di un momento storico, che oggi ci sembra quasi impossibile immaginare: Putin partecipa ad un vertice della Nato. È di quel momento la famosa foto della stretta di mano tra lui e George W. Bush, con Berlusconi nel mezzo, tutto sorridente.

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L'affinità politica e i progetti economici

Non è solo una questione politica. E nemmeno economica, sebbene con Berlusconi al governo siano diventati sempre più stretti i rapporti economici tra Italia e Russia. Basti pensare ai progetti a cui lavorarono insieme per portare il gas russo nel Mediterraneo, il Blue e il South Stream. Quest’ultimo non lo realizzarono mai: nel 2014 infatti venne colpito dalle sanzioni, imposte alla Russia dopo l’annessione della Crimea.

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Quello tra i due è un sodalizio umano. È una questione personale. Gli incontri non sono solo visite di Stato. Sono anche privati, vacanze insieme. Nell’anno e mezzo che segue il 2002 Putin e Berlusconi si vedono ben otto volte. Berlusconi visita spesso la Russia: famosissima è la loro foto nella foresta di Zavidovo, dove cenano insieme indossando dei colbacchi. Ma anche le giornate in barca a Sochi, con le rispettive ex mogli, gli incontri di lotta visti a bordo ring, i giri a Mosca su una limousine di sei metri e mezzo.

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"Il mio amico Vladimir", l’ha sempre definito Berlusconi. E anche Putin, dal canto suo, si è fatto vedere spesso in Italia. È stato con le figlie sono in vacanza a Villa Certosa (lì una volta Berlusconi ha anche organizzato per lui un concerto di Andrea Boccelli) e sullo yacht del Cavaliere a nuotare in Costa Smeralda. Ci sono foto di Putin e Berlusconi che girano su un caddy l’uno accanto all’altro durante una partita a golf, si fanno una sciata insieme oppure giocano con Dudù per i corridoi di Palazzo Grazioli.

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L'uno per l'altro anche durante scandali e accuse

Sono sempre stati pronti a prendere le difese l’uno dell’altro. Quando Berlusconi fu travolto dagli scandali, Putin affermò che fosse vessato dai processi “solo perché vive con le donne” e disse anche: “Se Berlusconi fosse stato gay nessuno lo avrebbe toccato”. Nel 2008, a Porto Rotondo, quando una giornalista chiese a Putin alcune informazioni sulla sua vita privata, Berlusconi mimò un mitra con un gesto e glielo puntò addosso. A quel punto, vale la pena ricordarlo, diverse inchieste giornalistiche avevano già accusato Putin di essere il mandante degli omicidi di alcuni giornalisti dissidenti, tra cui Anna Politkovskaja.

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Le posizioni di Berlusconi sulla guerra in Ucraina

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, Berlusconi per moltissime settimane, se non mesi, ha evitato di condannare apertamente il vecchio amico. Pubblicamente ha solo pronunciato qualche frase di circostanza sul rifiuto della guerra e il dispiacere di vedere Putin allontanarsi dall’Occidente. Forse l’unica dichiarazione sincera è quella rilasciata a Porta a Porta, quando ha detto che Putin è stato spinto dalla sua cerchia a invadere l’Ucraina per sostituire il governo di Zelensky con uno di “persone perbene”. Di fatto, quello che ha detto anche nell'audio pubblicato da LaPresse.

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E già quelle frasi avevano innescato non poche polemiche. E oggi sentire Berlusconi dire di aver riallacciato i rapporti con Putin ci sembra inaccettabile. Ma nel 2010 lo aveva già definito “un dono del signore”. Nel 2013 aveva detto di avere un “rapporto fraterno con Putin”. Nel 2015, un anno dopo lo scoppio della guerra in Donbass e l’annessione della Crimea, Berlusconi chiamava Putin “un guerriero della libertà e della democrazia”. Nel 2018, quando quello stesso conflitto aveva già fatto migliaia di morti, ancora lo definiva “il numero uno dei leader mondiali”.

Insomma, tra Sardegna e Siberia, vodka e Lambrusco, il sodalizio tra Berlusconi e Putin sembra ancora lontano dalla parola “fine”.

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