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Sesa di Este, dopo l’inchiesta di Fanpage.it si dimette il consulente del governo Fabrizio Ghedin

Dopo la pubblicazione dell’inchiesta del team Backstair di Fanpage.it, Fabrizio Ghedin ha presentato le dimissioni dall’incarico pubblico di consulente del governo per il quale percepiva 40mila euro di soldi pubblici. Ghedin aveva prospettato a Fanpage.it una sponsorizzazione per cercare di controllare l’inchiesta sul business del compost in Veneto.
A cura di Sacha Biazzo
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Fabrizio Ghedin si è dimesso dal suo incarico istituzionale di consulente del governo dopo essere stato coinvolto nell'inchiesta condotta dal team Backstair di Fanpage.it sulla Sesa, la società dei rifiuti del Comune di Este, di cui Ghedin è il responsabile delle relazioni esterne. A poche ore dalla pubblicazione dell'inchiesta lo spin doctor della sottosegretaria leghista Vannia Gava ha presentato le sue dimissioni dall'incarico pubblico di consulente per la comunicazione, che la Gava ha accettato chiedendo al capo gabinetto del ministero di revocare la collaborazione con effetto immediato.

Il gruppo di giornalisti investigativi aveva documentato come mentre lavorava sul business milionario del compost in Veneto era stato avvicinato dallo stesso Ghedin che, in un incontro con la direzione del giornale aveva proposto un investimento pubblicitario da centinaia di migliaia di euro in cambio di poter controllare l'inchiesta. All'incontro aveva partecipato anche il socio privato di Sesa, Angelo Mandato, a capo di un impero di società attive nel settore dei rifiuti guidate dalla holding Finam.

All'interno dell'inchiesta che ha indagato i rapporti tra le società di Mandato e la Lega veniva documentato come Fabrizio Ghedin avesse ricevuto un incarico pubblico come esperto per la comunicazione istituzionale in materia ambientale, il suo ruolo era quello di gestire la comunicazione della sottosegretaria leghista Vannia Gava. Un incarico da ben 40mila euro di soldi pubblici che gli erano stati assegnati anche in considerazione di una attestazione di assenza di conflitto di interessi che aveva dovuto presentare al Ministero.

Gli episodi dell’inchiesta

In un video istituzionale pubblicato dalla stessa sottosegretaria, però, si sente il suo spin doctor Ghedin ringraziarla per il suo operato non nell’interesse pubblico, ma a nome delle aziende private per cui lavora: “Lei sta svolgendo un’opera di cui tutto il comparto le è riconoscente per aiutare la messa in atto del decreto sul biometano”.

Il consulente del governo, infatti, quando non si trovava nelle aule ministeriali oltre all'incarico in Sesa, una delle più grandi aziende europee che investono risorse proprio nel biometano, era anche il responsabile delle relazioni esterne di un'altra società la Bioman.

In un altro video disponibile sui social la sottosegretaria leghista Vannia Gava viene accompagnata dal suo spin doctor proprio presso lo stabilimento Bioman di Maniago: “Ho visitato un impianto meraviglioso all’avanguardia. Io credo che questo sia un fiore all’occhiello in Friuli Venezia Giulia e in tutto il territorio nazionale. Dobbiamo guardare in questa direzione se vogliamo considerare il rifiuto non più un problema ma una risorsa”.

La Bioman di Pordenone, con sede sempre nella famosa via di Mirano, produce energia pulita tramite il recupero dei rifiuti che arrivano dalla raccolta differenziata e ha tra i suoi più importanti azionisti la Finam di Angelo Mandato. Leggendo i nomi del board del gruppo si può trovare con la carica di vice presidente fino a qualche settimana prima delle elezioni europee il trevigiano Gianpaolo Vallardi, oggi presidente della Commissione agricoltura e produzione agroalimentare in Senato.

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