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Secondo il Gip era l’ex candidato della Lega Cavazza a “individuare le giovani per la prostituzione”

Parlando di “un’attività svolta in maniera quasi professionale”, il Gip di Bologna indica in Luca Cavazza la persona con il compito “di individuare giovani donne da avviare alla prostituzione in cambio di cocaina”. L’inchiesta è quella di Villa Inferno, per cui diversi nomi noti nel Bolognese, uomini tra i 25 e i 50 anni, sono stati accusati di aver organizzato festini a cui partecipavano anche ragazze minorenni. E proprio a queste venivano chieste prestazioni sessuali in cambio di cocaina.
A cura di Annalisa Girardi
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"Cavazza aveva il compito, e lo svolgeva continuamente, di individuare giovani donne da avviare alla prostituzione, ovvero da condurre nei luoghi ove tale attività di prostituzione si consumava, in cambio di cocaina": così il Gip di Bologna, Letizia Magliaro, nell'ordinanza di custodia cautelare per Luca Cavazza, candidato con la Lega alle ultime elezioni regionali e ora coinvolto nell'inchiesta sui festini con fiumi di droga e baby prostitute. Chiedendo la misura cautelare per il 27enne, la giudice ha sottolineato come "tale attività venisse svolta con modalità quasi professionale da parte del Cavazza" e mette anche in evidenza come la sua "possibilità di continui contatti anche nell’ambiente sportivo dei tifosi della locale squadra di pallacanestro, Virtus Bologna, dal medesimo frequentato, e la sua condizione di utilizzatore di sostanza stupefacente" lo ponessero "nella continuità di reiterare le condotte".

L'inchiesta condotta dai carabinieri di Bologna è stata denominata Villa Inferno e lo scorso martedì ha portato all'emissione di sette provvedimenti di misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati. Le accuse sono quelle di induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti. Sono coinvolti molti nomi noti nel Bolognese, di uomini tra i 25 e i 50 anni, che avrebbero organizzato dei festini in cui si chiedevano prestazioni sessuali a ragazze molto giovani, anche minorenni, in cambio di cocaina. Tutto questo accadeva nella villa di uno degli uomini, ora in custodia in carcere, a Pianoro, a pochi chilometri da Bologna.

Tra gli indagati, come detto, anche l'agente immobiliare Luca Cavazza, militante nel centrodestra fin da giovanissimo e tifoso della squadra di basket Virtus Bologna. Nel 2016 si è candidato alle comunali con Forza Italia. Fece parlare di sé non solo per essere il più giovane candidato del centrodestra nel capoluogo emiliano romagnolo, ma anche per un post su Facebook in cui, facendo visita alla tomba di Mussolini a Predappio, scriveva: "Tutto quello che fu fatto non potrà essere cancellato. A noi!". Poi il passaggio alla Lega e la corsa alle regionali con Lucia Borgonzoni. Cavazza si trova ora ai domiciliari.

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