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Scuola, test sierologici su docenti e personale Ata: le misure per iniziare l’anno in sicurezza

Test sierologici su tutto il personale scolastico (quindi docenti, dirigenti e personale Ata) e a campione sugli studenti per verificare che non ci siano positivi al coronavirus prima della riapertura delle scuole e l’inizio del nuovo anno a settembre. Se un test dovesse risultare positivo, scatterà il tampone. Ma cosa succederà in caso di conferma del contagio da Covid-19? Facciamo chiarezza.
A cura di Annalisa Girardi
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Nella bozza del protocollo d'intesa tra Miur e sindacati per l'avvio dell'anno scolastico a settembre è previsto anche lo "svolgimento dei test sierologici per tutto il personale scolastico" e allo stesso tempo dei "test a campione per la popolazione studentesca con cadenza periodica". Tuttavia, questi non saranno obbligatori, ma su adesione volontaria. Saranno inoltre gratuiti e potranno essere effettuati presso le strutture di medicina di base (e non quindi nelle scuole).

Si tratta di una delle misure di sicurezza prevista per la riapertura degli istituti scolastici a settembre: prima di riprendere sarà necessario verificare che studenti, docenti e personale Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) non siano affetti dal coronavirus. Domenico Arcuri, il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, ha già confermato di aver emanato una procedura pubblica europea per l'acquisto di 2 milioni di test sierologici.

A livello locale ci si sta già muovendo in questa direzione. Il Lazio per primo ha deciso di somministrare al personale scolastico i test sierologici. Che dovrebbero essere somministrati tra fine agosto e inizio settembre. Dovrebbe essere applicato lo stesso modello utilizzato già nelle indagini di sieroprevalenza al personale sanitario e a quello delle forze dell'ordine. Ma cosa succede se il test risulta positivo? In questo caso, o in presenza di anticorpi (il segnale che il soggetto è entrato in contatto con il Covid-19), scatterebbe il tampone. In attesa del referto il soggetto dovrà rispettare tutte le misure di distanziamento. Tutti i dati verrebbero poi inseriti in una piattaforma nazionale.

La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha anche precisato quale sarà la procedura da seguire se, dopo la riapertura delle scuole con l'inizio del nuovo anno scolastico, dovesse emergere un caso di contagio da coronavirus in un istituto. Si seguiranno le regole stabilite anche per gli esami di Stato, che prevedono cioè la quarantena per l'intera classe. "Tutti i compagni dovrebbero fare i tamponi e l'intera classe, temporaneamente, non si presenterebbe a scuola. Ma sono misure che stiamo ancora scrivendo con i sindacati e con il Comitato tecnico scientifico del ministero della Salute. Faranno parte di un protocollo di sicurezza che contiamo di chiudere al più presto", ha spiegato la ministra.

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