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Scuola, per rientro in classe dopo Pasqua ipotesi tamponi obbligatori per studenti e docenti

Il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, Antonello Giannelli, propone di rendere obbligatori i tamponi per studenti e personale scolastico per il rientro a scuola dopo Pasqua. Un’idea che il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, sembra però condividere solo in parte: “Ben venga un potenziamento del tracciamento, ma non si può assolutamente imporre”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, lancia la proposta di effettuare tamponi su tutto il personale scolastico e gli studenti per consentire il rientro in classe dopo Pasqua. Giannelli all’Adnkronos spiega: “Lo screening e il monitoraggio attraverso i tamponi rapidi è fondamentale più di prima. Siamo assolutamente favorevoli alla loro obbligatorietà perché i tamponi non sono invasivi e se effettuati a macchia di leopardo servono a poco. L'intera comunità scolastica sia tamponata per rientrare in presenza dopo Pasqua. Adesso, anche alla luce delle varianti più aggressive in circolazione, è fondamentale il monitoraggio costante dell'intero comparto scuola”.

Sottosegretario Sasso contrario a tamponi obbligatori

L’ipotesi viene commentata anche dal sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, che sembra però non essere favorevole: “Il tracciamento per come è stato effettuato fino ad oggi evidentemente non ha funzionato. Ben venga un potenziamento ma non si può assolutamente imporre. Sono fiducioso che non ci sarà bisogno di obbligare sui tamponi perché è interesse della comunità scolastica tutta incrementare il tracciamento”. Sasso, quindi, è d’accordo con un potenziamento del tracciamento, ma non con l’obbligo di effettuare i tamponi su tutto il personale scolastico e sugli studenti.

Scuola, il tema sanzioni per docenti che non si vaccinano

Altro tema è quello delle sanzioni per gli insegnanti che rifiutano il vaccino. Per Giannelli “vaccinarsi è un atto di responsabilità verso la comunità. Ma non approvo l'idea di sanzioni a chi non vuole vaccinarsi, perché è una misura inidonea che potrebbe danneggiare la riapertura della scuola. Vaccinarsi è un atto di responsabilità verso la comunità, che va messo in evidenza altrimenti si cade in solipsismo relazionale, che non coglie l'aspetto collettivo e sociale di questa azione. In quest'ottica le sanzioni non sono misure idonee. Deve esserci un dibattito al fine di non danneggiare la scuola e la riapertura. Se ne discuta davanti ad un progetto serio di cose da fare”.

Sasso risponde anche su questo tema: “Non essendoci obblighi di vaccinazione non sono ipotizzabili sanzioni da parte del ministero dell'Istruzione. Se poi l'Autorità sanitaria ritiene che chi salta il turno vada in coda, io non commento le decisioni delle autorità sanitarie locali. Dubito che ci siano docenti che non vogliano fare il vaccino, è stato dato un messaggio rasserenante e la comunità scolastica lo ha recepito. La comunità scolastica è molto più responsabile di ciò che si dice”.

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