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Salvini contestato a Palermo: il leader della Lega annulla il comizio a Ballarò

Il leader della Lega, Matteo Salvini, è stato contestato a Palermo da un gruppo di manifestanti presenti nella zona del mercato Ballarò, dove lo stesso segretario del Carroccio avrebbe dovuto tenere un comizio nel pomeriggio. In seguito alle contestazioni, però, Salvini ha deciso di annullare l’appuntamento.
A cura di Stefano Rizzuti
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A Matteo Salvini le contestazioni non piacciono. Per cui, ogni tanto, è meglio evitarle. E sembra esattamente quanto successo ieri a Palermo, dove il leader della Lega era atteso per una visita al mercato di Ballarò. Visita annullata, ufficialmente a causa del protrarsi dell’incontro con il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci. Più probabilmente per i contestatori che attendevano Salvini. In piazza, con oltre due ore di anticipo rispetto all’appuntamento, c’erano centinaia di persone, alcune riconducibili al movimento delle Sardine. Hanno manifestato vicino al teatro Al Massimo, con le contestazioni iniziate nel pomeriggio al grido ‘Palermo non si lega’, intonando Bella ciao.

Nel pomeriggio Salvini ha incontrato Musumeci. Poi avrebbe dovuto tenere un comizio a Ballarò, ma ha preferito annullarlo, comunicandolo all’ultimo momento. E il leader della Lega attacca anche i contestatori: “Se qualcuno vive le sue giornate cercando sul giornale dove va Salvini per rompermi le scatole vive male. A Ballarò andrò quando potrò portare qualche proposta concreta”.

Si apre inoltre la polemica tra Salvini e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che definisce la visita del leader leghista come una “provocazione”: “Apprendo che il senatore Salvini sarà oggi pomeriggio nel quartiere di Ballarò. Non mi sorprende che abbia deciso di andare in un orario in cui i negozi del mercato storico saranno per lo più chiusi. Se fosse andato in altro momento avrebbe dovuto spiegare ai negozianti perché il suo partito in Consiglio comunale ha votato contro i provvedimenti proposti dalla Giunta per la copertura del mercato storico e per la realizzazione di alloggi popolari. Se fosse andato in altro momento, avrebbe dovuto spiegare ai commercianti e ai residenti perché i rappresentanti della Lega a Palermo hanno definito Ballarò come un ‘quartiere laboratorio per l'integrazione della criminalità’”.

Poi Orlando attacca ancora: “Matteo Salvini ha perso una grande occasione per spiegare ai palermitani, ai residenti e ai commercianti di Ballarò le sue idee. Evidentemente dovendo scegliere tra twittare in modo compulsivo senza contraddittorio e confrontarsi coi cittadini, ha scelto una molto meno rischiosa fuga”. Non tarda ad arrivare la replica dello stesso Salvini: “Perché un senatore della Repubblica non può andare a visitare un quartiere invitato dai cittadini di quel quartiere? Siamo in Unione sovietica? Cosa c’è, la monarchia”. Con tanto di stoccata a Orlando: “Qua c’è qualcuno che ritiene che alcuni quartieri della città siano cosa sua. Io penso che siamo in democrazia e ognuno ha il diritto di portare le sue idee. La prossima volta andrò a Ballarò e poi lo dirò”.

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