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Salvini a Draghi: “No della Lega a delega fisco? Non rispettava accordi, follia aumentare tasse ora”

“Noi abbiamo dato la fiducia a Draghi per non aumentare le tasse, se qualcuno ha cambiato idea lo spieghi agli italiani. Lo strappo non l’abbiamo fatto noi. Un documento che mi viene dato mezz’ora prima, con passaggi così importanti, che prevede cose non approvate in Parlamento e che aumenti fiscali, dalla Lega l’approvazione non ce l’ha”: lo ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa spiegando perché la Lega era assente oggi in Cdm e perché non ha votato la legge delega sulla riforma fiscale.
A cura di Annalisa Girardi
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"Parliamo di dati. Rispetto a ieri la Lega ha 69 sindaci in più. Questo è il dato oggettivo, qualcuno avvisi Letta che di sconfitte così ne vorrei avere settimanali. In alcune grandi città dove già governava la sinistra si è riconfermata, ho fatto le congratulazioni personalmente ai primi cittadini": lo ha detto Matteo Salvini aprendo una conferenza stampa, sottolineando che bisognerà ancora aspettare il risultato del secondo turno in 50 città.

"L'errore da non ricommettere è di scegliere all'ultimo il candidato in città importanti. Non il candidato, mi sembra ingeneroso, ma decidere all'ultimo. Possiamo vincere anche nelle grandi città", ha proseguito il leader della Lega. "Per errore nostro, mancanze nostre e ritardi nostri, ci è mancata l'idea di futuro", ha aggiunto, sottolineando che i nuovi consiglieri comunali della Lega sono circa 300.

Salvini ha ancora sottolineato che a Torino e Roma cinque anni fa la Lega partecipava solo come spettatrice, ma il ballottaggio era tra Pd e M5s. Sui Cinque Stelle, il senatore ha rimarcato come in queste amministrative abbiano sancito la sempre maggior marginalità del Movimento. "Ovviamente analizziamo le sconfitte per quelle che sono. Centrosinistra ha confermato quello che aveva, ma ha anche perso quello che ora è passato alla Lega", ha ribadito Salvini.

Per poi passare a commentare il non voto della Lega in Cdm sulla legge delega sulla riforma fiscale: "Non è possibile avere solo mezz'ora di tempo per esaminare il futuro degli italiani, quindi nel metodo non va bene. Ma nemmeno nel merito, perché nel testo c'era anche qualcosa che non è stata decisa in Parlamento, cioè la legge sul catasto", ha detto. E ancora: "Tassare la casa in questo momento sarebbe una follia, sarebbe bloccare l'edilizia. Draghi ha detto a Confindustria che non vuol togliere soldi dalle tasche degli italiani. Allora una legge delega in bianco sul catasto non ci sta. Il Parlamento non può più esprimere parere vincolante. Un documento che mi viene dato mezz'ora prima, con passaggi così importanti, che prevede cose non approvate in Parlamento e che prevede aumenti fiscali dalla Lega l'approvazione non ce l'ha".

Quindi ha proseguito: "Io mi fido di Draghi, ma non va bene dare una delega in bianco a chi verrà tra sei mesi o un anno. Se tra un anno non c'è più Draghi, ma qualcuno che tassa anche l'aria che respira, una delega in bianco approvata dalla Lega non ci poteva stare". Ribadendo poi che la Lega ha deciso di non votare la legge delega sia nel merito che nel metodo. "La cosa che io avevo chiesto a Draghi era l'impegno a non aumentare a nessuno nessuna tassa. Così temo che non sia".

Infine: "Noi abbiamo dato la fiducia a Draghi per non aumentare le tasse, se qualcuno ha cambiato idea lo spieghi agli italiani. Lo strappo non l'abbiamo fatto noi. Noi abbiamo dato la fiducia a un governo per non aumentare le tasse. Non si fa così".

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