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Renzi dice che Conte e il Movimento 5 Stelle appoggeranno il governo se Meloni ne avrà bisogno

Il leader di Italia Viva torna all’attacco del Movimento 5 Stelle: “Se la premier avrà problemi il soccorso arriverà dai grillini – dice Renzi negando un possibile appoggio del suo partito al governo – qualcuno noterà che incassano sempre dagli accordi sotterranei con la maggioranza”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'accordo tra la maggioranza e il Movimento 5 Stelle sui membri laici dei Csm speciali – che ha riportato al centro della scena con un ruolo di primo piano il dimenticato ex ministro grillino Bonafede – è l'occasione perfetta per Matteo Renzi: "Se la premier avrà problemi il soccorso arriverà dai grillini. Ma conoscendola farà di tutto per evitare di battere cassa a Conte – dice il leader di Italia Viva intervistato da Repubblica, rispondendo a una domanda sul possibile appoggio del suo partito al governo – Lo tiene al caldo accontentandolo coi Bonafede di turno, ma non è il suo tipo".

Comunque "qualcuno, prima o poi, noterà che il Pd va allo scontro fisico in Aula mentre i 5 Stelle incassano sempre dagli accordi sotterranei con la maggioranza. La mattina della rottura sul Def la destra ha votato Bonafede alla Tributaria – continua Renzi – E prima c'erano stati la Vigilanza e le vicepresidenze d'Aula. I grillini sono all'opposizione di giorno e fanno accordi con la maggioranza di notte".

L'ex presidente del Consiglio torna anche sui problemi dell'ormai ex Terzo polo: "Inspiegabile persino per gli addetti ai lavori" la rottura con Calenda. "Un'alternativa riformista al sovranismo della Meloni e all'estremismo della Schlein deve esserci. Lo chiede la società italiana, non io – insiste Renzi – ci siamo impegnati a fare una lista unica alle Europee del 2024, aperta a +Europa e alle forze civiche. Significa puntare al 10% per essere decisivi in Europa e credibili in Italia. Noi ci siamo. Vedremo se l'assemblea nazionale di Azione cambierà linea e perché".

Quanto a Calenda, Renzi ricorda di averlo nominato "viceministro, ambasciatore, ministro". E poi "l'ho sostenuto per il Parlamento europeo, per il Comune di Roma, come leader del Terzo polo – continua il senatore – Gli ho trasferito un milione e mezzo di euro dai fondi di Italia viva per le campagne di affissione col suo volto. Non mi pare di essere io il problema, insomma".

Quanto al suo ex partito, il Pd, Renzi attacca: "Schlein ha vinto su una piattaforma radicale. Se è coerente con le primarie, rompe coi riformisti; se torna indietro, tradisce i suoi; se sta nel mezzo scontenta tutti. Termovalorizzatore, lavoro, nucleare, utero in affitto, Ucraina. Prima o poi Elly dovrà dare qualche risposta".

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