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Renzi: “Conte è andato a casa perché non era capace, se penso che non è più a Chigi sto meglio”

Il leader di Italia Viva attacca ancora l’ex presidente del Consiglio: “Alle vedove inconsolabili di Conte voglio dire una volta e per tutte che è andato a casa perché non era capace”. Renzi racconta di sentirsi “ancora meglio” quando pensa che a Palazzo Chigi c’è Draghi. Il senatore fiorentino attacca i 5 Stelle anche sul reddito di cittadinanza, che ha chiesto di abolire, e riflette sui referendum sulla giustizia promossi da Salvini.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Matteo Renzi si scaglia ancora una volta contro Giuseppe Conte. Il leader di Italia Viva, che continua gli incontri pubblici per promuovere il suo nuovo libro, è tornato sulla fine del governo giallorosso. "Alle vedove inconsolabili di Conte voglio dire una volta e per tutte che è andato a casa perché non era capace", attacca Renzi durante la presentazione a Napoli. "Perché col consenso che aveva è peggio che avere il biglietto della lotteria – continua – Se si è fatto mandare a casa da chi aveva il 2% non era capace, punto". Il senatore fiorentino se la prende anche con il portavoce dell'ex presidente del Consiglio: "Io dico che tra Conte e Casalino guidava Casalino, tanto è vero che è andato a sbattere – attacca Renzi – La verità è che Casalino, che è l'ispiratore del contismo, ancora oggi è uno degli oggetti dello scontro Conte-Grillo".

Il leader di Italia Viva sottolinea di stare bene, ma che ogni volta che passa per Palazzo Chigi sta "ancora meglio" sapendo che "c'è Draghi e non Conte". Insomma, Renzi non risparmia l'ex presidente del Consiglio, nei giorni in cui il Movimento 5 Stelle sembra essere riuscito a sbloccare lo stallo tra Conte e il garante. Il senatore fiorentino è tornato anche su uno dei cavalli di battaglia dei nemici pentastellati: il reddito di cittadinanza, su cui già nei giorni scorsi aveva annunciato un referendum per abolirlo. "Il reddito di cittadinanza così com'è non funziona, non soltanto è diseducativo – attacca Renzi – Poi hanno inventato i navigator che sono stati un esborso di soldi pazzesco". Secondo il leader di Italia Viva "quei soldi che ci sono non devono finanziare uno strumento di potere, perché nella testa dei 5 Stelle il reddito di cittadinanza era il metodo per avere un atteggiamento subalterno del cittadino verso il politico, di sudditanza".

Renzi si è soffermato anche sui referendum sulla giustizia che Salvini sta promuovendo in giro per l'Italia: "Stiamo ragionando se firmarlo, non c'è obbligo di partito – spiega il leader di Italia VivaÈ un referendum radicale che passerà perché ha già 5 Regioni". Secondo Renzi "è un incentivo e uno stimolo per fare riforme più serie". Sulla giustizia "auspico un punto di intesa e di caduta, col Parlamento che fa le leggi e i giudici i processi".

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