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Reddito di cittadinanza, Renzi: “Va cancellato, al Sud bisogna aprire cantieri non dare sussidi”

Matteo Renzi, in un’intervista a ‘La Stampa’, torna a chiedere la cancellazione del reddito di cittadinanza: “Non occorre avere fretta, bisogna lasciare ai Cinquestelle il tempo di metabolizzare il cambiamento. Ma al tempo stesso è arrivato il momento di cambiare quel meccanismo. Con un’altra politica: al Sud bisogna aprire cantieri, anziché continuare a dare sussidi”
A cura di Annalisa Cangemi
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"Al Sud bisogna aprire i cantieri, anziché continuare a dare sussidi". Matteo Renzi, fondatore di Italia viva, in un ‘intervista a ‘La Stampa' chiede la cancellazione del reddito di cittadinanza: "Che il reddito di cittadinanza sia un sussidio che non funziona, lo dice la Guardia di Finanza, ma oramai lo stanno capendo tutti". Per l'ex premier "non occorre avere fretta, bisogna lasciare ai Cinquestelle il tempo di metabolizzare il cambiamento. Ma al tempo stesso è arrivato il momento di cambiare quel meccanismo".

A chiedere l'eliminazione della misura era stata nei giorni scorsi la ministra dell'Agricoltura Teresa Bellanova. E da Palazzo Chigi si sono affrettati a far sapere che non è in programma nemmeno una revisione parziale, né del reddito di cittadinanza, né di Quota 100. e Lo stesso ‘no' è subito arrivato dal leader pentastellato e ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

A proposito della tenuta dell'esecutivo Conte 2, Renzi ha poi aggiunto: "Penso che l'Italia meriti stabilità. Una situazione di governo tranquilla sarebbe idea per tutti, perché più siamo stabili, più possiamo cogliere la felice opportunità del calo del costo degli interessi sul debito. Quando sono arrivato a Palazzo Chigi spendevamo 77 miliardi di euro all'anno, nel 2020 saranno 59 miliardi. Tutto merito del lavoro della Bce e delle nostre riforme. Più c'è stabilità meno costa il debito. Ma dobbiamo riconoscere che stabilità non può voler dire tirare a campare. I populisti dovevano far sparire la povertà, hanno fatto sparire solo la crescita. La vera scommessa del governo è proprio questa: è urgente fare un decreto crescita perché l'Italia è ferma".

E ancora: "Tutta la partita oggi è in mano al Governo e alle forze politiche della maggioranza: se sono seri e lucidi, si fa un programma serio e si arriva al 2023. Piano Shock, riduzione tasse, investimenti sulla famiglia. Meno populismo, più cantieri. Lo saranno? Non so, al momento direi che c'è il 50% di possibilità di arrivare fino in fondo".

Renzi è poi intervenuto sulla riforma della prescrizione, che entrerà in vigore da domani: "L'abolizione della prescrizione è un obbrobrio. Il processo senza fine, che può lasciare un cittadino sotto indagine per una vita, non permette di avere giustizia ma nega la giustizia. O il Guardasigilli Bonafede capisce che deve cambiare approccio, oppure saremo molto presto ‘costretti' a votare assieme a Forza Italia: in Senato c'è già una maggioranza favorevole al ritorno alla normativa a suo tempo voluta dal ministro Andrea Orlando. Credo che il Pd non possa che essere favorevole".

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