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Record negativo di nascite nel 2019: è il minimo storico dall’Unità d’Italia

Il bilancio demografico nazionale diffuso dall’Istat certifica un nuovo dato negativo per le nascite in Italia: nel 2019 sono state solo 420mila, in calo del 4,5% rispetto all’anno precedente: è il numero più basso dall’Unità d’Italia. Il calo demografico è accentuato dal minor arrivo di stranieri rispetto al passato e dall’incremento degli italiani che si trasferiscono all’estero.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’Italia raggiunge un nuovo record negativo relativo alle nascite. Il dato registrato nel 2019 è il più basso dall’Unità d’Italia e supera il già negativo numero del 2018. Lo scorso anno, infatti, gli iscritti all’anagrafe per nascita sono stati solamente 420.170, con una riduzione di più di 19mila unità rispetto all’anno precedente e un calo del 4,5%. Il calo demografico è particolarmente accentuale al Centro Italia (-6,5%), sulla base di quanto riporta il bilancio demografico nazionale diffuso dall’Istat. Allo stesso tempo, inoltre, si registra un aumento del 16,1% dei cittadini che si cancellano dalle anagrafiche per andare all’estero: nel 2019 sono stati 182mila.

Perché diminuiscono le nascite in Italia

I fattori che hanno portato alla diminuzione delle nascite vengono sottolineati dall’Istat: da una parte c’è la progressiva riduzione della popolazione italiana in età feconda (causata dalla denatalità registrata a partire dalla seconda metà degli anni Settanta), dall’altra c’è una progressiva diminuzione del numero di stranieri che nascono in Italia, il che rende meno impattante il contributo delle nascite fornito dalle donne straniere: cifre che erano consistenti negli anni Duemila ma che ora si stanno progressivamente riducendo.

Meno stranieri nati in Italia nell'ultimo anno

Nel 2019 gli stranieri nati in Italia sono stati 62.944 (il 15% del totale delle nuove nascite), con un calo di 2.500 unità rispetto all’anno precedente. Il peso, in percentuale, delle nascite di stranieri sul totale dei nati è maggiore in alcune Regioni dove la presenza straniera è più radicata, soprattutto nel Nord-Ovest e nel Nord-Est. Tanto che ben un quarto dei nati in Emilia-Romagna è straniero, contro un tasso in Sardegna solo al 4,3%. Nel complesso il tasso di natalità della popolazione residente è del 7 per mille, con il primato che spetta alla provincia di Bolzano (9,9 per mille) e con i valori più bassi in Liguria (5,7 per mille) e Sardegna (5,4 per mille). Per la popolazione residente, la cifra al 31 dicembre 2019 è inferiore di 189mila unità rispetto all’inizio dell’anno, con un calo che diventa di oltre 550mila residenti in soli cinque anni.

Meno stranieri in Italia, più italiani all'estero

Tornando al capitolo migrazione, il numero degli stranieri in arrivo in Italia è in calo dell’8,6%, mentre aumenta l’emigrazione di cittadini italiani (+8,1%). La popolazione straniera residente, comunque, è aumentata di oltre 292mila unità, attenuando così la flessione del dato complessivo. Ma il ritmo di incremento è in diminuzione rispetto agli anni passati. Infine, per quanto riguarda i decessi, la cifra ammonta a 634mila, con un aumento di 1.300 morti rispetto al 2018: l’incremento è costante in più o meno tutte le ripartizioni, con un aumento maggiore nelle Isole e una lieve diminuzione solo nel Nord-Ovest.

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