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Rapporto Censis, con il Covid cresce il divario economico e sociale: donne e giovani i più colpiti

L’emergenza sanitaria e il lockdown hanno ampliato disuguaglianze già esistenti: i ricchi sono diventati ancora più ricchi (durante la prima ondata del coronavirus i miliardari sono aumentati sia per numero che per disponibilità) e chi era già esposto al rischio povertà si è trovato ad essere ancora più vulnerabile. Crescono infatti le persone che contano su sussidi economici per arrivare a fine mese e aumentano quelle che hanno perso il loro impiego. E a pagare il conto più salato della crisi, ancora una volta, saranno giovani e donne.
A cura di Annalisa Girardi
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L'emergenza coronavirus ha aumentato le diseguaglianze economiche e sociali in Italia: i ricchi sono diventati ancora più ricchi e chi era già vulnerabile si è impoverito con la crisi. Questo il quadro restituito dall'ultimo Rapporto Censis, in cui si sottolinea come "il virus ha aggredito una società già stanca, provata da anni di resistenza alla divaricazione dei redditi e alla decrescita degli investimenti, incerta sulle prospettive future, con un modello di sviluppo troppo fragile: una società indebolita nel suo scheletro complessivo". Con la pandemia si è aperto ancora di più il divario tra chi ha un posto di lavoro e un reddito garantito e chi invece ha perso ogni certezza per il futuro. Nonostante le ingenti risorse economiche stanziate dal governo per proteggere lavoratori, imprese e famiglie, la situazione rimane grave. E pesa specialmente su giovani e donne (in quasi mezzo milione quest'anno hanno perso il proprio impiego), ma anche sugli autonomi, che hanno visto le proprie entrate crollare.

Ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri

"Il sistema-Italia è una ruota quadrata che non gira. Mai lo si era visto così bene come durante quest'anno eccezionale, sotto i colpi dell'epidemia. Il nostro modello individualista è stato il migliore alleato del virus, unitamente ai problemi sociali di antica data, alla rissosità della politica e ai conflitti interistituzionali", si legge nel rapporto. Che fotografa un'immagine dell'Italia come "spaventata, dolente, indecisa tra risentimento e speranza". Quasi la totalità degli italiani riconosce che l'emergenza sanitaria e il lockdown abbiano ampliato disuguaglianze già esistenti. Tra marzo e settembre 2020, conferma il Rapporto Censis, si sono registrati oltre mezzo milione (precisamente 582.485) di individui che vivono nelle famiglie che percepiscono un sussidio di cittadinanza. Si tratta del 22,8% in più. Mentre chi aveva un posto di lavoro ha potuto mantenere il proprio reddito, chi era esposto al rischio povertà si è trovato ad essere ancora più vulnerabile. Quasi 700 mila persone durante la pandemia hanno chiesto il reddito di emergenza. Allo stesso tempo però durante la prima ondata sono aumentati i miliardari, sia in numero che in patrimonio.

I più colpiti dalla pandemia sono giovani e donne

Il sentimento più diffuso, condiviso dal 73,4% degli italiani, è quello della paura dell'ignoto e dell'ansia conseguente. Se le preoccupazioni per quello che verrà riguardano la stragrande maggioranza degli italiani, ci sono comunque delle categorie più esposte alla crisi. A pagare il conto sono specialmente giovani e donne: rispetto all'anno scorso, nel terzo trimestre sono 457 mila i posti di lavoro persi dalla queste due fasce della popolazione. Che risultano essere le più colpite e quelle che pagheranno il conto più salato della pandemia. I numeri sono impressionanti: secondo il Censis nella classe di età tra i 15 e i 34 anni sono solo 32 donne su 100 a risultare occupate o in cerca di occupazione.

La crisi pesa anche sul lavoro autonomo. "Solo il 23% ha continuato a percepire gli stessi redditi familiari di prima del Covid-19", si legge. Un'altra classe particolarmente toccata dal lockdown è quella dei lavoratori in nero. Non "C'è poi l'universo degli scomparsi, quello dei lavoretti nei servizi e del lavoro nero, stimabile in circa 5 milioni di persone che hanno finito per inabissarsi senza fare rumore".

Crollano i consumi: gli italiani risparmiano

Gli effetti della crisi, comunque, si fanno sentire anche su chi ha continuato a mantenere inalterata la propria disponibilità economica, che ha comunque preferito risparmiare in vista dell'incertezza futura. Il Covid-19 ha fatto crollare i consumi mentre continua a incrementare la liquidità che resta in tasca agli italiani. Che si tengono così "pronti a nuove emergenze adottando comportamenti cautelativi, mettendo i soldi da parte ed evitando di contrarre debiti".

Gli italiani approvano le misure anti-contagio

Infine, per quanto riguarda il consenso al governo e alle misure restrittive, il 57,8% si dice disposto a rinunciare alle libertà personali in nome della tutela della salute collettiva. Il 38,5% è addirittura pronto a rinunciare ai propri diritti civili per un maggior benessere economico. Tutti d'accordo contro chi non rispetta le norme anti-contagio: il 77,1% chiede pene severe per chi non indossa la mascherina o non rispetta le distanze di sicurezza. Per il 56,6% i contagiati che non rispettano la quarantena dovrebbero finire in carcere e il 31,2% sostiene che chi ha contratto l'infezione dopo essersi comportato in modo irresponsabile non andrebbe nemmeno curato.

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