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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Quirinale, Malan (Fdi) a Fanpage.it: “Per il voto tamponi anche ai vaccinati, no a Super Green Pass”

In un’intervista a Fanpage.it il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan parla delle possibili norme di sicurezza che i Questori della Camera dovranno stabilire per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.
A cura di Annalisa Cangemi
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È prevista per domani la riunione tra i Questori della Camera e quelli del Senato per chiarire le norme di sicurezza che i parlamentari dovranno osservare durante l'elezione del Presidente della Repubblica. Sui parlamentari, che si riuniranno a Montecitorio in seduta comune aleggia anche l'ombra del rinvio del voto del 24 gennaio, quando i 1009 Grandi elettori saranno chiamati a decidere il prossimo Capo dello Stato, poco più di una settimana della scadenza del mandato di Sergio Mattarella, il 3 febbraio.

Tra le misure allo studio anche la possibilità di introdurre il Super Green Pass, cioè l'obbligo di esibire la certificazione verde rilasciata solo a chi è vaccinato o guarito dal Covid per accedere alle Camera. Contro quest'eventualità si sono già espressi molti parlamentari del Misto, ma anche della Lega e del M5s, e soprattutto di Fratelli d'Italia, che non intende cedere di fronte a quella che considera una grave limitazione delle prerogative dei parlamentari. "I deputati non sono lavoratori svolgono una funzione costituzionale. Non possiamo impedire che la svolgano obbligandoli ad un trattamento sanitario, perché la funzione non la svolgono nel loro interesse ma nell’interesse pubblico", ha ricordato il deputato questore di Montecitorio, Edmondo Cirielli di Fratelli d'Italia, poco prima che il governo introducesse l'obbligo vaccinale per tutti gli over 50 e oltre all'obbligo di Super Green Pass per chi lavora e appartiene a questa fascia d'età.

È d'accordo con Cirielli il senatore Lucio Malan (Fdi), che a Fanpage.it spiega quale potrebbe essere la soluzione per votare in sicurezza per il prossimo Presidente della Repubblica, e cioè effettuare tamponi a tutti, anche ai vaccinati, e prevedere un voto per fascia oraria in ordine alfabetico, per evitare che i Grandi elettori siano tutti presenti allo stesso momento: "In generale non si dovrebbe privare la gente del lavoro, ma soprattutto in questa circostanza non possiamo privare i parlamentari del diritto di voto. Ci sono mezzi per garantire la sicurezza, come il tampone, e visti i numeri dei contagi sarebbe anche opportuno introdurlo eventualmente anche per i vaccinati, che possono comunque contagiare".

"In primo luogo ci sono un sacco di posti in cui si possono effettuare i tamponi, sappiamo che in questo momento ci sono grosse difficoltà, ma come le affrontano i cittadini possiamo affrontarle anche noi. In secondo luogo, visto che si tratta di un numero importante, si possono allestire postazioni per fare i test presso Montecitorio o Palazzo Madama. L'importante è che nessuno resti fuori. Votare in sicurezza si può. Basterebbe non essere tutti presenti, stabilendo un ordine alfabetico e un calendario per il voto. Se vai lì e scrivi il nome sulla scheda e poi te ne vai dov'è il pericolo?".

"Le possibilità di introdurre il Super Green Pass per il voto al Quirinale sono zero, penso che i vertici delle Camere decideranno con tutto l'equilibrio e la saggezza che la loro carica richiede", ci ha detto. Al momento il Parlamento si è adeguato sia alla regola del Green pass base per l'ingresso che a quella del Super green pass per i servizi di ristorazione, come la buvette. "Questa però non è un fatto istituzionale, posso mangiare anche per strada. Ma per votare bisogna essere ammessi in aula", ha sottolineato il senatore di Fratelli d'Italia.

Con Super Green Pass parlamentari delle Isole non possono viaggiare

Per il momento per l'elezione del Presidente della Repubblica sul tavolo c'è l'ipotesi di prevedere solo l'obbligo di Green Pass base, misura già in vigore in entrambi i rami del Parlamento, e sembra confermato l'obbligo di indossare le mascherine Ffp2, oltre all'appello nominale a scaglioni suddivisi per orario per evitare il rischio di assembramenti (saranno chiamati per primi i senatori a vita, poi toccherà ai senatori eletti, quindi ai deputati e infine ai 58 delegati regionali).

Ma c'è anche un'altra questione: con il Green Pass rafforzato obbligatorio sui mezzi di trasporto i parlamentari che partono dalle diverse Regioni italiane, soprattutto quelli che provengono da Sicilia e Sardegna, stanno incontrando non pochi problemi a viaggiare. Per Malan si tratta di un'"anomalia": "Chi proviene da altre Regioni può sempre mettersi in macchina e raggiungere Roma, naturalmente lo stesso non potrebbe fare un parlamentare sardo o siciliano. È un problema che devono affrontare coloro che hanno varato queste norme. È un'anomalia, oltretutto per uno strumento palesemente inefficace come il Green Pass, perché da quando ce l'abbiamo sono aumentati i contagi e i morti, mentre Paesi come il Regno Unito, che non hanno queste restrizioni, stanno registrando una tendenza all'opposto. Non siamo qui per noi – ha ribadito Malan – siamo qui in rappresentanza di qualcuno. Il Parlamento è il fondamento della sovranità popolare del nostro Paese, insieme alle elezioni".

Rischio rinvio della seduta del 24?

Quanto è concreto il rischio di rinviate la seduta del 24 gennaio, per via di casi positivi e quarantene? Al momento ci sono una trentina di deputati positivi e circa una decina di senatori. Malan fa notare che "La quarantena, per un sussulto di buon senso, è stata ridotta. Ma per quanto riguarda i malati, con tutta la solidarietà nei loro confronti visto che a fine mese potrei essere positivo anch'io, ci sono sempre stati, anche nelle precedenti elezioni presidenziali, non si può aspettare che siano tutti sani per votare. Però una cosa è essere malati, un'altra è essere bloccati dalla legge".

Gli scenari per il post Quirinale: lo spettro delle elezioni anticipate

Se il presidente del Consiglio Mario Draghi diventasse il prossimo Presidente della Repubblica, secondo la convinzione di molti, sarebbero praticamente scontate le elezioni anticipate. Lo pensano molti parlamentari del M5s e lo ha detto chiaramente ai suoi Silvio Berlusconi, nel tentativo di scoraggiare possibili franchi tiratori del centrodestra, con lo spauracchio di una fine prematura della legislatura.

La pensa così anche Lucio Malan: "Noi di Fdi auspichiamo elezioni a priori, sia nel caso in cui al Colle salisse Draghi sia se venisse votata un'altra figura, perché questo governo ha collezionato un'impressionante serie di fallimenti, a partire dal Covid, e non è espressione della volontà degli italiani. Credo che la gran parte dei partiti dell'attuale maggioranza siano a priori decisi ad andare avanti, ma è piuttosto probabile che con Draghi al Quirinale si vada al voto in tempi brevi. È difficile trovare qualcuno che prenda il suo posto, non perché solo lui sia bravo, ma perché è difficile tenere insieme questa maggioranza e Draghi per il prestigio che ha accumulato negli anni ha avuto la forza di tenere i partiti tranquilli. Non so se la stessa forza l'avrebbe qualcun altro. Se poi un partito dovesse addirittura lasciare questa maggioranza è chiaro che si andrebbe verso urne anticipate. Per noi questo scenario sarebbe positivo, per quasi tutti gli altri sarebbe negativo".

L'ipotesi di un ‘mandato a tempo' per Mattarella, per convincerlo a restare, magari fino alla fine della legislatura, per Malan è invece da escludere: "Credo che pochi abbiano detto di no così tante volte come Mattarella in questi mesi ha detto no all'ipotesi di un secondo mandato. Anche se non è scritto esplicitamente nella Costituzione nella storia della nostra Repubblica è sempre stato dato per inteso che il Presidente si fa un mandato solo. Ma poi che senso avrebbe un termine? Chiunque eleggeremo per il Quirinale sarà eletto per un mandato di sette anni, sarebbe come minimo inelegante dargli una scadenza. E poi per quale ragione dovrebbe andarsene dopo un anno o due? Rispetto ad altri Presidenti Mattarella è relativamente giovane, se facesse altri sette anni sarebbe ancora giovane alla fine del mandato. Se ci fosse un Mattarella bis in questa legislatura significherebbe poi che Draghi sarebbe in carica per altri 8 mesi, gli facciamo un contratto a ore o un cococo?".

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