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Quirinale, l’ipotesi Draghi al Colle e maggioranza allargata a Chigi per affrontare emergenza Covid

Dopo l’ultimo Cdm è chiaro che difficilmente l’attuale maggioranza resterebbe in piedi senza Mario Draghi Palazzo Chigi. Tuttavia, secondo alcuni, se Draghi dovesse salire al Colle si potrebbe comunque mantenere lo status quo attuale nominando uno degli attuali ministri come presidente del Consiglio.
A cura di Annalisa Girardi
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Mancano circa due settimane all'inizio vero e proprio della partita del Quirinale. E ancora manca un nome che possa trovare un ampio accordo tra le forze politiche, meno quello di Mario Draghi. Ma, soprattutto in seguito all'ultimo Consiglio dei ministri che ha introdotto l'obbligo vaccinale per gli over 50 ed esteso l'utilizzo del Green Pass, è chiaro che difficilmente l'attuale maggioranza resterebbe in piedi con un altro inquilino a Palazzo Chigi. Anche se, secondo alcuni, si potrebbe comunque mantenere l'attuale status quo se Draghi dovesse salire al Colle nominando uno degli attuali ministri (i più gettonati sono Daniele Franco e Marta Cartabia) come presidente del Consiglio.

In un'intervista al Corriere della Sera, la capogruppo del Partito democratico in Senato, Simona Malpezzi, assicura che tra i dem non c'è alcuna tentazione di andare al voto anticipato. "Diciamo dall'inizio di questa fase, in cui mai abbiamo fatto nomi, che l'elezione del capo dello Stato deve avvenire mettendo al contempo in sicurezza l'azione di un governo che sta facendo molto bene. A prescindere dai nomi", ha dichiarato.

Il collega dem alla Camera, Matteo Orfini, invece in un'intervista a Repubblica ha ribadito: "Quando sei nel pieno della bufera non cambi il capitano della nave, levandolo da Chigi. Si creerebbe instabilità in un momento delicato, con l'apertura di un dibattito molto complicato su chi dovrebbe sostituirlo. E poiché è stato Sergio Mattarella a chiamare Draghi a capo di un governo d'unità nazionale per affrontare l'emergenza, penso che occorra lavorare per mantenere questo assetto". Affermando poi che questa sarà la posizione che porterà alla direzione del Pd, prevista per la prossima settimana.

Insomma, per Orfini pensare alla partita del Quirinale senza tenere conto che nel Paese la curva non accenna a piegarsi (ieri il record di oltre 200 mila contagi), mettendo a rischio la ripresa economica, è da irresponsabili. I prossimi giorni saranno quindi decisivi per trovare una quadra, anche se per ora un indirizzo condiviso dalla maggioranza manca.

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