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Covid 19

Quarta dose di vaccino Covid al via per anziani e fragili, quando dovremo farla tutti

Da oggi si parte con la quarta dose per anziani e fragili, ma il ministro Speranza ipotizza che in autunno il richiamo contro il Covid sarà esteso a tutti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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In Italia è tempo di quarte dosi di vaccino Covid. Dopo l'annuncio del ministero della Salute – insieme a Iss, Aifa e Css – le Regioni si preparano a partire con la somministrazione della quarta dose ad anziani e fragili. In Lombardia si comincia già da oggi. Al momento, però, il nuovo richiamo non sarà disponibile per tutti: "È previsto per le persone che abbiano compiuto o superato gli 80 anni di età, per gli ospiti delle Rsa e per coloro i quali siano inseriti nelle categorie a rischio e abbiano un'età compresa tra i 60 e i 79 anni", si legge nelle indicazioni del ministero. Almeno per ora, insomma, la quarta dose riguarderà solamente anziani e fragili.

In autunno, però, tutto potrebbe cambiare. Intervistato oggi dalla Stampa, il ministro Speranza ha spiegato: "Mentre nei media la guerra ha sostituito il Covid, nella realtà si è semplicemente aggiunta. Su questo dovremo fare uno sforzo comunicativo importante e insistere con la vaccinazione". Poi ha aggiunto: "Adesso le nostre autorità sanitarie hanno disposto il secondo richiamo, la cosiddetta quarta dose, per ottantenni, ospiti delle Rsa e anziani fragili. In autunno valuteremo un richiamo più esteso anche per le altre fasce d’età". Insomma, la direzione sembra decisa: dopo l'estate tutti dovremo vaccinarci nuovamente contro il Covid.

Le conferme arriveranno solamente con i nuovi studi scientifici, anche perché il proliferare di nuove varianti – soprattutto con una circolazione del virus che resta elevatissima – può cambiare le regole del gioco diverse altre volte da qui a settembre-ottobre. Potrebbero arrivare nuovi vaccini per il richiamo, o potrebbero essere escluse le fasce più giovani della popolazione. Il sottosegretario Costa ha spiegato a Fanpage che la direzione è quella di richiami annuali per tutti. Quello che è certo è che la programmazione del prossimo inverno dovrà cominciare molto prima di settembre. Per evitare di incappare ancora una volta in un'ondata devastante in termini di vittime e restrizioni.

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