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Quando si tornerà a scuola, Azzolina: “Ragazzi rientreranno in classe in modo graduale”

“Noi da parte nostra dobbiamo programmare e preparare secondo una linea prudenziale. Ma il governo ha interesse a che i ragazzi tornino in classe, lo faremo in modo graduale”: la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, conferma che il governo è al lavoro per consentire a tutti gli studenti di rientrare a scuola il prima possibile. Ma quando riapriranno le scuole? E in che modo?
A cura di Annalisa Girardi
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Il ritorno in classe sarà graduale. Probabilmente sarà anche differenziato a seconda delle zone di rischio, in cui è attualmente diviso il Paese. La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ha spiegato che le prossime settimane saranno decisive per stabilire quando gli studenti potranno tornare nelle classi. Il Dpcm in vigore, che ha introdotto tra le altre misure anche la didattica a distanza per moltissimi studenti, scadrà il prossimo 3 dicembre. La data del 4 dicembre per un eventuale ritorno a scuola sembra improbabile, con gli attuali numeri dell'emergenza coronavirus che continuano a segnalare una situazione critica. Senza contare che a dicembre bisognerebbe fare i conti con il ponte dell'Immaccolata e poi con la pausa natalizia. Più probabile che se ne riparli direttamente a gennaio. Ma come si tornerà in classe?

"Noi da parte nostra dobbiamo programmare e preparare secondo una linea prudenziale. Ma il governo ha interesse a che i ragazzi tornino in classe, lo faremo in modo graduale", ha precisato Azzolina. Sottolineando come tutto il governo creda che "il diritto alla saute e quello all'istruzione non siano in contrapposizione". Risponendo ad alcune domande durante il question time, la ministra ha aggiunto: "Sono stati spesi più di 3 miliardi, soprattutto sull’innovazione, per non lasciare indietro nessuno. Ci stiamo impegnando per recuperare in poco tempo il terreno perso negli anni di tagli, che la scuola ha fretta di dimenticare perché rappresentano una ferita". Anche se il futuro è sulla digitalizzazione, Azzolina ha ribadito l'intenzione di difendere il diritto allo studio e alla didattica in presenza degli studenti e si è detta "quotidianamente al lavoro per scongiurare il ricorso a soluzioni unilaterali, che in molti casi rischiano di accentuare la dispersione scolastica e le forme di disuguaglianza".

Al ministero sarebbero quindi in corso i lavori per preparare le scuole alla riapertura dopo la seconda ondata. Azzolina ha sottolineato che sarà necessario introdurre i test rapidi e un maggiore scaglionamento degli ingressi, di pari passo con la riorganizzazione dei trasporti. "I test rapidi devono essere fatti nelle  scuole perché tranquillizzano molto le famiglie, gli studenti e anche  il nostro personale scolastico. Li chiediamo da tempo e so che il  commissario Arcuri ne ha comprati in gran quantità e serve una buona organizzazione per farli anche nelle scuole. Per quanto riguarda i trasporti  siamo disponibili a scaglionare ulteriormente gli ingressi: abbiamo chiesto un programma territorio per territorio, purché gli studenti delle secondarie di secondo grado, gradatamente, tornino a scuola", ha detto.

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