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Quando arriva la terza rata del Pnrr e cosa sta negoziando il governo per la scadenza del 30 giugno

La terza rata del Pnrr è in arrivo nelle “prossime ore”, ha assicurato il ministro Fitto. Intanto il governo sta già negoziando con l’Europa sugli obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno.
A cura di Annalisa Girardi
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La terza rata del Pnrr da 19 miliardi di euro, che la Commissione europea aveva fatto slittare per una serie di dubbi sull'effettivo raggiungimento degli obiettivi da parte dell'Italia, è in arrivo "nelle prossime ore". Parola di Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, che ieri, intervenuto in Parlamento per un'informativa urgente sull'avanzamento del Piano, aveva assicurato che tutti i nodi stessero per essere sciolti. Fitto ha anche assicurato che il governo italiano non ha alcuna intenzione di rinunciare a parte dei fondi, ma ha annunciato che alcuni degli interventi previsti andranno "rimodulati".

I negoziati tra Bruxelles e Roma sono già in corso, ha fatto sapere ancora Fitto. La prossima scadenza è prevista per il 30 giugno e ci sono 27 obiettivi da raggiungere per sbloccare la quarta rata. Proprio alcuni di questi progetti però, ammette lo stesso esecutivo, sono irrealizzabili alle condizioni attuali. C'è ad esempio la questione degli asili nido: nei prossimi due mesi dovrebbero essere creati oltre 260 mila nuovi posti, ma realisticamente non tutti i Comuni riusciranno a portare a termine il compito. Allora il governo cerca di prendere più tempo e tratta con l'Ue affinché la data di scadenza venga spostata.

In tal modo, ha sottolineato sempre Fitto, non si sta rinunciando al target (e al finanziamento che questo comporta), ma si chiede all'Europa più tempo per poterlo raggiungere. "Non siamo noi a essere in ritardo, i problemi ci sono stati nelle procedure", ha commentato il presidente dell'associazione dei sindaci, Antonio Decaro, ribadendo che i territori non possono assolutamente rinunciare all'obiettivo sugli asili nido.

L'incapacità di spendere i fondi europei, insomma, torna a farsi sentire. È probabile che alcuni progetti vengano spostati sui fondi di coesione, in modo da spostare la scadenza di altri tre anni, al 2029, quando sarà fatta la rendicontazione. Ora le priorità da risolvere entro giugno, oltre la questione degli asili nido, riguardano la sperimentazione dell'idrogeno su strada e il progetto di Cinecittà.

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