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Pnrr, per la Corte dei Conti le modifiche del governo sono state importanti per superare le difficoltà

In una nota sullo stato di attuazione del Pnrr, la Corte dei Conti sottolinea “l’importanza delle modifiche apportate dal governo sulla struttura iniziale, allo scopo di superare le difficoltà legate alla realizzazione di alcune delle riforme o investimenti nella loro configurazione originaria”.
A cura di Annalisa Girardi
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Lo stato di attuazione degli interventi legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e al Piano nazionale complementare (Pnc) esaminati nel 2023 dalla Corte dei Conti "evidenzia un sostanziale raggiungimento degli obiettivi procedurali legati all'adozione dei provvedimenti amministrativi, alla pubblicazione degli avvisi, alla stipula delle convenzioni con i soggetti attuatori, all'emanazione dei decreti direttoriali e ai trasferimenti di somme a titolo di anticipazione", si legge in una nota dei magistrati contabili. Che sottolineano anche come ciò sia avvenuto "a fronte di uno scostamento rilevato tra spesa attesa e spesa sostenuta che, seppur attenuatosi, è destinato a determinare uno slittamento di quella effettiva negli ultimi anni di adozione del Piano".

La Corte dei Conti sottolinea anche "l'importanza delle modifiche apportate dal governo sulla struttura iniziale del Pnrr (ufficializzate dalla Commissione UE a dicembre 2023), allo scopo di superare le difficoltà legate alla realizzazione di alcune delle riforme o investimenti nella loro configurazione originaria". Viste le modifiche, continuano i magistrati contabili, è probabile che ci sia anche una revisione "delle disponibilità e coperture finanziarie legate ai progetti in essere", su cui sono già stati messi a terra dei provvedimenti legislativi. Su questi la Corte dei Conti "si riserva la valutazione".

La nota prosegue tirando le somme sul monitoraggio svolto finora: "L’importante percorso di monitoraggio sull’attuazione del Pnrr avviato dall’esecutivo a gennaio 2023 si incentra su una significativa ricerca di semplificazione dei procedimenti orientata anche a garantire la maggior coerenza possibile agli interventi di coesione territoriale che coinvolgono, in particolare, le comunità minori, caratterizzate da una maggiore fragilità amministrativa e organizzativa." Infine, i magistrati concludono: "È proprio la capacità amministrativa a evidenziarsi come elemento critico del Piano e della sua esecuzione, nell’ottica ulteriore di preservare la qualità degli interventi".

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