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Piano scuola: la bozza del governo con le novità, ma la discussione slitta alla prossima settimana

La presentazione del piano scuola è stata rimandata alla prossima settimana, ma la bozza del testo preparato dal ministero dell’Istruzione sta già circolando. Da settembre si tornerà in classe con la mascherina dai sei anni in su: andrà indossata ovunque, tranne che durante le ore di educazione fisica. Nessuno screening di massa è previsto per il rientro in classe, mentre le procedure di sanificazione, se ci fosse un caso positivo al Covid, spetterebbe al personale della scuola e non ad una ditta esterna specializzata. Nel testo non si parla di obbligo vaccinale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il piano scuola è pronto, ma la discussione con le Regioni slitta alla prossima settimana. Sono diciotto le pagine scritte dal ministero dell'Istruzione per programmare il rientro in classe a settembre di milioni di studenti: si va dall'utilizzo della mascherina alle procedure di sicurezza nel caso in cui ci sia un positivo al Covid. Nel frattempo, però, la presentazione del piano nella Conferenza Stato-Regioni slitta alla prossima settimana, quando verrà presa una decisione sull'obbligo vaccinale per il personale scolastico e non solo. Chiuso il capitolo giustizia il governo si concentrerà sui nodi scuola e trasporti, tra loro legati a filo doppio. Oltre alla discussione del piano del ministro Bianchi con le Regioni, infatti, arriveranno dei nuovi provvedimenti ad hoc per risolvere le questioni spinose lasciate fuori dal decreto Covid.

Ritorno a scuola con la mascherina, ma niente tamponi e screening

"Per l'avvio dell'anno scolastico 2021/2022 la sfida è assicurare a tutti lo svolgimento in presenza delle attività scolastiche, il recupero dei ritardi e il rafforzamento degli apprendimenti, la riconquista della dimensione relazionale e sociale dei nostri giovani, insieme a quella che si auspica essere la ripresa civile ed economica del Paese", si legge nella bozza del piano scuola. La strada scelta dal ministro Bianchi è già chiarissima: mascherina obbligatoria sia per gli studenti che per il personale scolastico, tranne che per i bambini sotto i sei anni. "Per quanto riguarda le attività didattiche di educazione fisica/scienze motorie e sportive all'aperto, il Cts non prevede in zona bianca l'uso di dispositivi di protezione per gli studenti, salvo il distanziamento interpersonale di almeno due metri – si legge ancora – Per le stesse attività da svolgere al chiuso, è richiesta l'adeguata aerazione dei locali". L'attività motoria, perciò, sarà permessa in base al colore della Regione: "In zona gialla e arancione, si raccomanda lo svolgimento di attività unicamente di tipo individuale". Nessuno screening di massa prima del rientro in classe: "In vista della ripresa della frequenza scolastica, non appare necessario, secondo quanto evidenziato dal Cts, effettuare test diagnostici o screening preliminari all'accesso a scuola ovvero in ambito scolastico".

Cosa succede se c'è un caso di positività al Covid a scuola

Nel documento viene anche illustrata la procedura di sicurezza da seguire in caso ci sia un contagiato in classe: "Nell'eventualità di caso confermato di positività a scuola, relativamente alla sanificazione straordinaria da effettuarsi in conseguenza, il Cts indica che questa: va effettuata se non sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura, non è necessario sia effettuata da una ditta esterna, non è necessario sia accompagnata da attestazione o certificazione di sanificazione straordinaria, potrà essere effettuata dal personale della scuola già impiegato per la sanificazione ordinaria". Quindi, da quanto emerge dal documento, la sanificazione spetterà al personale della scuola. "Il Comitato conferma la necessità di continuare ad assicurare il rispetto delle ordinarie misure di areazione dei locali e della pulizia quotidiana, accurata e ripetuta, di tutti gli ambienti". Così come "dovrà pure proseguire la pratica dell'igiene delle mani e la messa a disposizione di erogatori di prodotti disinfettanti, già ordinariamente adottati dalle istituzioni scolastiche".

Nel piano scuola non si parla di obbligo vaccinale per il personale

Nella bozza del piano scuola, per ora, non si parla di obbligo vaccinale. Certo, la decisione eventualmente andrà presa in un altro contesto, ma si legge che "è necessario che la comunità scolastica, dopo aver svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la conoscenza ed il rispetto delle regole anti-Covid, operi per far comprendere il valore della vaccinazione, sia nella sua dimensione di prevenzione del contagio e tutela della salute soprattutto dei soggetti più fragili, sia quale veicolo per la piena ripresa della vita sociale del Paese e, in particolare, della normale vita scolastica". Insomma, sembra di nuovo una forte raccomandazione: "Per garantire il ritorno alla pienezza della vita scolastica, dunque, è essenziale che il personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazioni, contribuendo al raggiungimento di un'elevata copertura vaccinale e alla ripresa in sicurezza delle attività e delle relazioni proprie del fare scuola – si legge ancora nella bozza – Le istituzioni scolastiche continuano pertanto a curare, come per l'anno scolastico 2020-2021, campagne informative e di sensibilizzazione rivolte al personale, agli studenti e alle famiglie attraverso le quali richiamare i contenuti del Documento tecnico del Cts riguardante le precondizioni per la presenza a scuola".

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