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Perché l’Italia ha deciso di vaccinare con Astrazeneca solo gli over 60

La conferenza stampa di Locatelli, Magrini e Rezza è servita a chiarire perché il ministero della Salute, insieme al Consiglio superiore di sanità e all’Agenzia italiana del farmaco, ha deciso di raccomandare il vaccino anticovid di Astrazeneca alla popolazione con più di 60 anni di età. I tre hanno specificato più volte che non si tratta di un obbligo, ma solo di una raccomandazione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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In Italia il vaccino anticovid di AstraZeneca sarà somministrato solo agli over 60. La notizia era già trapelata dalle indiscrezioni del vertice tra governo, Regioni e Comuni, a cui ha partecipato anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, che ha annunciato in anteprima la nuova limitazione. Poi la conferenza stampa con il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini, e il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. "In queste ultime ore i comitati di farmacovigilanza e vaccinosorveglianza sia dell'Ema sia dell'Aifa hanno valutato nuovi dati che sono stati resi disponibili per quel che riguarda in particolare lo sviluppo di fenomeni trombotici e tromboembolici – ha spiegato Locatelli – La valutazione che è stata fatta dal comitato dell'Ema, il Prac, è che il nesso di causalità per quanto non dimostrato definitivamente è stato dichiarato come plausibile".

Locatelli ha aggiunto che "il meccanismo che sottende allo sviluppo di questi fenomeni non è chiarito ad oggi, ci sono delle ipotesi che fanno pensare a delle reazioni del sistema immunitario, una sorta di autoimmunità, che predisporrebbe il verificarsi di questi fenomeni, che però sono molto rari". Gli eventi osservati "sono stati superiori all'aspettato fino all'età di 60 anni ma inferiori all'atteso nei soggetti sopra i 60 anni di età. La maggior parte di questi eventi trombotici si verifica sotto i 60 anni di età e nei soggetti femminili, gli episodi sono comparsi nei primi 14 giorni dopo il vaccino e solo dopo la prima somministrazione. Ma le seconde dosi sono troppo poche per trarre conclusioni definitive".

Il coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di sanità, ha spiegato il perché della decisione: "Alla luce di queste considerazioni e di altre due o tre osservazioni, cioè che il tasso di letalità che è al 20% oltre gli 80 anni, del 10% nella fascia 70-79 e del 3% in quella 60-79, ha portato ad aprire una riflessione sulle raccomandazioni di un uso preferenziale per alcune fasce di età. Ma il vaccino è approvato sopra ai 18 anni e non è vietato somministrarlo a chi è sotto i 60 anni". Locatelli ha anche rivelato che "c'è stata una teleconferenza per trovare una decisione condivisa con Germania, Spagna e Francia" e che "in quest'ultima la raccomandazione sarà sopra i 55 anni". La decisione del ministro Speranza "è stata quella di raccomandare un uso preferenziale sui soggetti con più di 60 anni di età. Al momento non ci sono gli elementi per non considerare la somministrazione dello stesso vaccino, cioè AstraZeneca, in chi ha ricevuto la prima dose di questo vaccino, pure essendoci un numero limitato di soggetti che hanno ricevuto una seconda dose. Sarà importante un'ulteriore riflessione".

"L'analisi dei dati ha preso in considerazione anche i dati inglesi, che hanno confermato una plausibile relazione causale di questi rarissimi eventi, generando un segnale d'allarme ben preciso che ha portato ad identificarlo come un possibile effetto indesiderato – ha aggiunto il direttore generale dell'Aifa Magrini – Molti farmaci in commercio hanno effetti indesiderati gravi frequenti o più frequenti quanto questo. Parlare di eventi molto rari è difficile, genera comunque sospetto e paura che non ci deve essere. Questo viene mostrato molto chiaramente dagli inglesi che hanno usato 18 milioni di dosi con risultati formidabili. Gli inglesi come sapete sono in una diversa fase della pandemia rispetto all'Italia, da qui la scelta di concentrare i vaccini nella popolazione anziana".

"Questo di AstraZeneca è un buon vaccino, i dati inglesi ce lo confermano", ha rassicurato Rezza. "Anche con una sola dose hanno ottenuto un effetto formidabile. Contano ancora, purtroppo, poche decine di morti. Noi oggi siamo a 627, è una cifra enorme", ha continuato il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute. Rezza ha spiegato poi l'importanza del vaccino AstraZeneca per la campagna vaccinale italiana: "Abbiamo ancora una situazione che ci deve far riflettere, dobbiamo aumentare la capacità vaccinale. AstraZeneca si è dimostrato un vaccino di elevata efficacia quando sono arrivati i dati sulla popolazione anziana. Fra stasera e domattina uscirà una circolare del ministero della Salute che riprenderà il parere di Aifa, sentito anche il Consiglio superiore di sanità, che darà le indicazioni precise alle Regioni su cosa fare". È un vaccino che "può essere somministrato a chiunque, ma diamo un'indicazione per un uso preferenziale – ha sottolineato ancora Rezza – Le strategie vaccinali nel corso della campagna devono essere flessibili, soprattutto quando ci troviamo davanti a un virus e vaccini nuovi, anche se è stata dimostrata la loro sicurezza. Già nel piano vaccinale strategico iniziale era prevista una certa flessibilità, perché aumentano le conoscenze e dobbiamo adattarci al decorso dell'epidemia stessa. Se abbiamo dati nuovi che riguardano questo vaccino, alcuni rari eventi avversi nella popolazione giovanile e un aumento dell'efficacia nella popolazione anziana, allora dobbiamo modificare le indicazioni".

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