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Attentato a Mosca al Crocus City Hall

Perché la Russia accusa l’Ucraina per l’attentato a Mosca: “Incolpa Kiev per arrivare a escalation”

Nonostante le rivendicazioni dell’Isis, Vladimir Putin punta il dito anche contro l’Ucraina per l’attentato di Mosca, accusandola di aver preparato una “finestra” al confine per permettere ai terroristi di scappare. Kiev ribadisce di non avere nulla a che fare con quanto accaduto e spiega che quella del Cremlino sarebbe una precisa strategia per innalzare il livello di tensione.
A cura di Annalisa Girardi
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Sale ancora il bilancio delle vittime e dei feriti nell'attentato al Crocus City Hall di Mosca: 133 persone hanno perso la vita, tra cui tre bambini, mentre altre 152 sono rimaste ferite. Vladimir Putin, in un discorso alla nazione, ha parlato di un "omicidio di massa" e ha puntato il dito contro l'Ucraina, nonostante il terribile attacco terroristico sia stato rivendicato dall'Isis. Per gli Stati Uniti si tratta di una rivendicazione attendibile e da Washington hanno sottolineato di aver avvertito Mosca nelle scorse settimane della possibilità di simili attacchi. Il presidente russo, però, ha accusato Kiev di aver preparato una "finestra" al confine per permettere ai quattro esecutori materiali dell'attentato di scappare. E ora si teme una ulteriore escalation nella guerra.

Il servizio di intelligence russo, l'Fsb, ha confermato che i quattro uomini che hanno aperto il fuoco nella sala concerti di Mosca sono stati tutti arrestati a qualche centinaia di chilometri da Mosca, nella regione di Bryansk. Sono tutti stranieri. Sempre secondo l'Fsb stavano cercando di fuggire in Ucraina, dove avevano "contatti". Anche la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha detto che "negli ultimi anni il regime di Kiev ha condotto attività terroristiche attive e sistematiche contro i russi".

L'Ucraina, da parte sua, nega qualsiasi coinvolgimento. "Lo ripeto, non abbiamo niente a che fare con l'attacco terroristico a Mosca. Perché siamo una democrazia, noi", ha detto il consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, in un'intervista con Repubblica, spiegando che "Putin sta seguendo una precisa strategia". E ancora: "Prima di tutto vuole distogliere l'attenzione dalle recenti azioni massicce contro il nostro Paese. Il 22 marzo ha fatto lanciare missili sulla centrale idroelettrica Dniprohes a Zaporizhzhia. Una diga. L'ennesimo atto criminale davanti agli occhi del mondo. E poi, è chiaro che insistere sulla cosiddetta ‘pista ucraina' gli serve per spiegare ai suoi cittadini perché d'ora in avanti parlerà esplicitamente di guerra e non più di operazione militare speciale".

Il consigliere ha anche ricordato di come gli Stati Uniti avessero avvertito l'intelligence russa di possibili attacchi, ma il Cremlino avrebbe deliberatamente deciso di ignorarli per "rientrare in una strategia che punta a creare le condizioni per poi incolpare l'Ucraina". Secondo Podolyak una escalation ci sarà. E allo stesso tempo Putin cercherà di convincere i Paesi occidentali a sospendere gli aiuti a Kiev.

Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un'intervista con il Messaggero, ha parlato dell'attentato, ricordando che alcune settimane fa l'Iskp era stato colpito dai russi: "Il pericolo del terrorismo islamico resta alto. Anche in Europa non possiamo abbassare la guardia. L'attentato in Russia dimostra però che in quel quadrante geopolitico le organizzazioni terroristiche possono ancora contare su veri e propri battaglioni d'assalto. Tre settimane fa uno di questi nuclei terroristici, l'Iskp, era stato colpito dai russi. Gli americani hanno avvisato i servizi di Mosca spiegando che il gruppo era stato colpito solo in parte, ma non era ancora stato debellato. Venerdì c'è stata la reazione".

L'Iskp – o Isis-K, cioè lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante – Provincia di Khorasan – è un ramo dell'Isis attivo in Paesi dell'Asia meridionale e centrale, come Afghanistan, Pakistan e Tagikistan. Daesh ha rivendicato l'attentato senza specificare quale gruppo nello specifico sia stato il diretto responsabile, ma secondo gli USA ci sarebbe proprio l'Iskp dietro quanto accaduto. È la stessa organizzazione che ha organizzato l’attentato all'aeroporto di Kabul (Afghanistan) nel 2021, o quello del gennaio di quest'anno in Iran. Non sarebbe la prima volta che colpisce in Russia, un'azione volta a vendicare gli interventi militari russi in Afghanistan, Cecenia e Siria.

Ad ogni modo, Crosetto ha ribadito che non c'è alcun collegamento tra l'Ucraina e qualsiasi ramo dell'Isis. "Per Kiev anche solo pensare di aiutare l'Isis sarebbe equivalso a un doppio suicidio", ha detto. Per poi aggiungere: "Mi rifiuto di accettare l'idea di un'escalation inevitabile. Dobbiamo lavorare per la pace e per una tregua. Ma abbiamo anche il dovere di aiutare Kiev a difendersi: se la Russia penetrerà oltre nel Paese ci avvicineremmo a una guerra mondiale quasi certa, come dico da due anni".

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista con il Corriere della Sera ha aggiunto: "Speriamo che Putin non strumentalizzi un drammatico episodio di terrorismo per alzare la tensione. In Caucaso c'è una minoranza islamica molto irrequieta al confine dell'Afghanistan. Come non è un mistero che ci sia il progetto di realizzare anche attraverso il ramo afghano dell'Isis uno stato islamico nella regione caucasica e dell'Asia centrale. Ad ora, tutto fa pensare che gli autori possano essere loro".

Intanto, nella notte, la Russia ha attaccato l'Ucraina con 14 bombardieri. L'allerta aerea è durata più di due ore e diversi gruppi di missili sono stati lanciati in direzione della regione di Leopoli, nell'Ucraina occidentale.

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