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Perché io vi dico che abolire l’eccesso di legittima difesa è un errore

Salvini ha twittato: “non deve esistere il reato di ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA!”. Io vi spiego perché è una sciocchezza.
A cura di Saverio Tommasi
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La carica Salvini non s'arresta. E come un fiocco di neve nera che cade dalla montagna, anche lui ha bisogno di altra neve per alimentare la propria grandezza, almeno in termini di sondaggi elettorali.

Dalla felpa Milano alla divisa della Polizia. Bello come un Sole padano è salito sul palco di Roma e ha twittato felice: "non deve esistere il reato di ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA!" ovviamente scritto con il punto esclamativo finale e il tasto caps lock bloccato per dare l'effetto urlo.

Cerchiamo di capire, davvero, cosa sta proponendo il secondo Matteo nazionale. Con un punto da chiarire ancora prima di iniziare la discussione: l'attuale legge è più brutta che bella e confonde più che chiarire, che per una legge è evidentemente un dramma. Prima c'era la disciplina "sull'uso legittimo delle armi", ora c'è la legittima difesa e la proporzionalità è estesa anche alle cose, alle robe. Prima il quadro normativo era più chiaro, ora si lascia molta più discrezionalità ai giudici.
In particolare, oggi, la legittima difesa è disciplinata dall'articolo 52 del codice penale, e il legislatore ha tenuto conto dell'esigenza legata all'istinto di reazione quando si viene aggrediti. Se sono in pericolo, dunque, posso reagire in proporzione all'aggressione, anche solo minacciata. Significa che se una persona entra in casa mia e alza un bastone contro di me, o contro mia figlia, io posso reagire anche sparando, se detengo legalmente un'arma.
Se quella stessa persona che è entrata in casa mia, invece, sta frugando in un cassetto, io ho una sedia in mano (o una pistola) e le grido "Vai viaaaa!!" e quella scappa, io non posso spararle alle spalle, oppure farle lo sgambetto mentre fugge e spaccargli la sedia in testa.
La proposta di abolizione del reato di eccesso di legittima difesa, invece, serve proprio a questo: a poter reagire a una violazione domiciliare (o d'azienda), con qualsiasi grado di violenza, indipendentemente dall'essere o meno in pericolo la propria incolumità fisica. Si sancisce, in pratica, la possibilità del processo immediato, eseguito da una persona che non è un giudice, senza avvocati e senza diritto alla difesa, e che in pochi secondi può decidere che la giusta pena per il ladro d'appartaento sia la pena di morte. E così gli spara, diventando così, oltre che vittima del furto, oltre che giudice, anche boia, secondo legge. Secondo la legge proposta dal leader della Lega Nord Matteo Salvini.

Facciamo un passo indietro. I rom, generalmente, non rubano. E mandano i figli a scuola. Ma ci sono anche quelli che invece i figli a scuola non li mandano, e anzi li mandano a rubare. Pensate a una bambina di tredici anni, che magari ne dimostra venti perché ha un cappuccio in testa e una felpa più grande di lei addosso, ma è comunque gracilina come una bambina di tredici anni. E bassina, lì, in fondo al salotto di casa vostra, un po' nell'oscurità. Ha fatto qualche rumore, la bambina, quando è entrata dalla finestra che avevate lasciato aperta, perché è una delle sue prime volte. Io le sue mani tremanti, sudate, me le immagino. Quelle dita esili, secche, sporche dello smalto che si è provata a dare tre giorni prima, ridendo con un'amica mentre erano sedute fuori dalla baracca; io me l'immagino così, quella bambina di tredici anni. Le prime mestruazione che l'hanno fatta tremare, i coetanei che vanno a scuola
e lei che è costretta ad andare a rubare. E no, la soluzione per un'alternativa non può essere spararle addosso per ucciderla perché è entrata in casa, anche in casa mia, per rubare la roba.
Questo non sarebbe il mio mondo, e io, nel caso, vorrei scendere alla fermata precedente.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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