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Pa, cambiano i concorsi: addio a carta e penna, si farà tutto in via informatica

Il ministro della Pubblica amministrazione, annuncia importanti novità per lo svolgimento dei concorsi: i candidati diranno addio a carta e penna, passando allo svolgimento delle prove in via informatica. E a cambiare, secondo Dadone, potrebbe essere anche il sistema dei concorsi e il tipo di prove da svolgere per accadere alla Pa.
A cura di Stefano Rizzuti
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La pubblica amministrazione prova a restare al passo coi tempi e ad adeguarsi e a sfruttare le tecnologie anche in materia di concorsi. A spiegare le intenzioni del governo è il ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, intervenendo alla settima tappa di Riparti l’Italia, il tour virtuale del Movimento 5 Stelle che è arrivato questa sera in Piemonte. “D’ora in poi nei concorsi per le assunzioni nella Pa tutte le prove verranno svolte su supporto informatico”, annuncia Dadone. Sottolineando che finora le prove “si sono sempre fatte con carta e penna: tutto questo è molto romantico ma la realtà di tutti i giorni non è questa”. Il ministro parla ancora dei concorsi, sostenendo che l’intenzione è quella di inserire anche “prove attitudinali traversali che facciano capire come ragiona una persona, che lavori hai svolto nella vita, come reagisce nelle situazioni di stress. Il nostro obiettivo è dotare la pubblica amministrazione di personale qualificato sotto il profilo delle competenze, ma al contempo anche capace di essere elastico e smart”.

Dadone: Pa è tornata ad assumere

Proprio il tema dei concorsi e delle assunzioni è al centro del discorso di Dadone, che assicura come sia stata superata l’era “del blocco assunzionale, durato più di un decennio”. Il ministro, infatti, ricorda che “stiamo iniettando nella pubblica amministrazione 500mila persone”, numeri definiti “grandi”. E i concorsi, come già accennato, potrebbero cambiare radicalmente svolgendosi su sopporti informatici e non più con carta e penna. Anche se Dadone non si sofferma sulle tempistiche di questa annunciata riforma.

Pa, il capitolo smart working

Altro tema affrontato durante l’evento in diretta su Facebook da Dadone è quello dello smart working, che riguarda in questi mesi – a causa dell’emergenza sanitaria – tutte le pubbliche amministrazioni. E le riguarderà anche nei prossimi mesi e anni: “Per il futuro punteremo sullo smart working anche nella pubblica amministrazione, con un piano organico a partire dal prossimo gennaio. Il Covid ci ha spinti a capire che il nostro settore, che sembrava l'ultimo per queste cose, può invece essere in prima fila. Da gennaio partirà il piano per capire come rivoluzionare il lavoro: si dovranno individuare le attività che si possono svolgere da remoto e al loro interno si potrà organizzare lo smart working per almeno il 60% dei dipendenti”. Una rivoluzione che “farà bene all’ambiente e farà rivivere le periferie e nel contempo ci sarò più produttività”.

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