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Ora Matteo Salvini minaccia di costruire un muro anti immigrati tra Italia e Slovenia

Ieri Matteo Salvini è tornato a parlare dell’immigrazione via terra attraverso il confine tra Italia e Slovenia. Dal 1 luglio inizieranno i pattugliamenti misti delle rispettive forze di polizia, ma il ministro dell’Interno ha annunciato che se non dovesse bastare “non si esclude nessun altro tipo di intervento”, compresa la costruzione di “barriere fisiche”. Il presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga conferma che quella delle barriere “è un’ipotesi al vaglio”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Parlando della frontiera Est con il Friuli-Venezia Giulia, stamattina ho sentito il presidente Fedriga, si parla sempre di numeri ridotti rispetto al passato però c’è segnale di riapertura della rotta balcanica via terra". Durante la conferenza stampa tenuta ieri al Viminale e condivisa in diretta su Facebook, Matteo Salvini ha trattato anche altri argomenti oltre al caso Sea Watch 3, arrivando a minacciare la costruzione di un muro al confine orientale. Tra questi ha citato anche un protocollo firmato da poco da Italia e Slovenia, che lo stesso ministro dell'Interno annunciava su Twitter il 22 giugno: "Previsti pattugliamenti misti delle polizie di frontiera per proteggere i confini, bloccare eventuali sfruttatori e fermare l’immigrazione irregolare", scriveva il leader della Lega sopra alla foto con lo slogan: "Abbiamo bloccato gli ingressi via mare e ora rafforziamo la vigilanza per proteggere le frontiere via terra". Ieri Salvini ha annunciato che "i pattugliamenti misti tra polizia italiana e slovena partiranno dal 1 luglio per intercettare in territorio sloveno gli immigrati clandestini che entrano attraverso i 232 chilometri di frontiera a Est".

"Se questo non fosse sufficiente, il presidente del Friuli chiederà al governo una sospensione di Schengen, visto che la Slovenia è Paese membro per controllare con maggiore efficacia entrate e uscite – ha continuato Matteo Salvini – Poi ripeto, un conto è controllare la frontiera via mare, un conto è controllare la frontiera via terra". La speranza, per il ministro dell'Interno è che "il pattugliamento misto dia i suoi frutti", altrimenti "ci sono esempi in Europa di controllo fisico di frontiere terrestri organizzati, allestiti e costruiti da alcuni governi membri dell’Unione europea".

"Spero di non essere costretto ad arrivare a tanto – ha spiegato il leader della Lega – però, se non si riuscisse con le vie diplomatiche a interrompere il flusso d’ingresso via terra alle frontiere orientali, non escludiamo nessun tipo di altro intervento permesso dalla normativa vigente, compreso quello di barriere fisiche". Oggi questa idea è stata ripresa proprio dal presidente della Regione, il leghista Massimiliano Fedriga, che ha spiegato: "Alzare barriere ai confini per fermare gli arrivi è un'ipotesi al vaglio, testimonia l'attenzione del Viminale per gli ingressi irregolari dal confine orientale". Su questo punto "ci confronteremo con il ministro Salvini la prossima settimana, per mettere in campo tutti gli interventi necessari per fronteggiare l'immigrazione clandestina".

Nel frattempo l'Unione europea ha fatto sapere tramite una sua portavoce di non sapere nulla del pattugliamento del confine tra Italia e Slovenia: "Non abbiamo ricevuto alcuna informazione dall'Italia per la reintroduzione di controlli temporanei alle frontiere interne con Schengen".

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