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Odg, Fnsi e Stampa Romana: “Gravissimo sequestro dell’inchiesta di Fanpage.it”

Dopo la notizia del sequestro preventivo tramite l’oscuramento dell’inchiesta Follow the money di Fanpage.it ordinato dal Gip di Roma, sono arrivati i comunicati di Fnsi, Sugc, Associazione Stampa Romana e Ordine dei giornalisti della Campania per manifestare solidarietà alla redazione e protestare contro la decisione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Insieme alle reazioni del mondo della politica arriva anche quella dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, che si dice "al fianco dei colleghi di Fanpage.it cui stamane è stato notificato, nella redazione napoletana, un decreto di sequestro e oscuramento preventivo – che non sappiamo in che modo e forma potrà essere eseguito – per una inchiesta giornalistica sull'ex sottosegretario della Lega Claudio Durigon che tira in ballo anche Giuseppe Zafarana, attuale comandante generale della Guardia di Finanza". Nello stesso comunicato l'Odg Campania spiega che "l'idea che si possa ordinare di oscurare preventivamente una testata giornalistica senza che peraltro l'Autorità giudiziaria abbia ascoltato gli autori del servizio in questione o il direttore responsabile, è grave e va respinta con forza in ogni sede".

"La Procura di Roma ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo dell'inchiesta pubblicata da Fanpage ‘Follow the money', sull'ex sottosegretario Claudio Durigon e i fondi della Lega – scrivono in un comunicato della Federazione nazionale della Stampa italiana e del Sindacato unitario giornalisti della Campania – Il provvedimento è partito da una querela del comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, tirato in ballo dal dirigente della Lega durante una conversazione registrata. Riteniamo che quello del Tribunale di Roma sia un atto abnorme, gravissimo e inaccettabile che lede pesantemente il diritto di cronaca, garantito dalla nostra Costituzione". Fnsi e Sugc esprimono "solidarietà ai colleghi della testata online e sono pronti a mettere a disposizione i propri uffici legali per ricorrere contro questo atto. E ora di mettere mano a una legge che in questo Paese garantisca realmente il diritto di informazione, non è possibile che il giornalismo di inchiesta possa essere fermato a colpi di querele, magari temerarie. E uno degli elementi che ci fa piombare al quarantunesimo posto della classifica mondiale della libertà di stampa".

Sulla stessa linea anche l'Associazione Stampa Romana: "La decisione del gip del tribunale di Roma di oscurare il video dell’inchiesta di fanpage su Claudio Durigon e i 49 milioni di euro di evasione della Lega è incredibile e pone a rischio la libertà di stampa e il diritto dei cittadini di essere informati – si legge nel comunicato – È incredibile perché la stampa nelle sue varie forme e articolazioni non può essere sottoposta a censura e autorizzazioni salvo casi specifici per nulla rilevanti in questo caso. Se Durigon ritiene di essere stato diffamato ha modo di andare in giudizio per tutelare la sua onorabilità ma certamente non ottenendo la rimozione di una inchiesta. I cittadini hanno diritto di essere informati perché dalle corrette informazioni ne deriva la sostanza stessa di un paese democratico".

È intervenuto anche il giornalista Domenico Iannacone, che ha espresso solidarietà a Fanpage.it: "Il Tribunale di Roma con un decreto, unico nel suo genere, ha imposto l’oscuramento preventivo di una inchiesta giornalistica dei colleghi di Fanpage.it riguardante Claudio Durigon e i fondi della Lega. Si tratta di una azione giudiziaria che non fa seguito a nessuna condanna per diffamazione e che lede gravemente la libertà d’informazione. Se si chiude preventivamente la bocca ai giornalisti che fanno il proprio lavoro si mette a repentaglio un pezzo di democrazia nel nostro Paese".

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