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Neanche questa volta il Parlamento ha deciso sul voto a studenti e lavoratori fuori sede

La maggioranza alla Camera ha approvato una legge delega al governo sul voto ai fuorisede. Significa che ora la palla tornerà all’esecutivo di Giorgia Meloni, e i tempi per avere una legge che permetta di votare anche a chi non abita nel suo Comune si allungheranno ancora una volta.
A cura di Luca Pons
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È arrivato all'esame della Camera, oggi, il disegno di legge per il voto ai fuorisede. Si tratta di una proposta che era stata presentata dal centrosinistra ma poi è stata trasformata dalla maggioranza durante i lavori in commissione: invece di una norma da mettere immediatamente in atto, è diventata una legge delega che chiede al governo Meloni di intervenire, e gli dà 18 mesi per farlo. Anche se il voto della Camera sarà favorevole, quindi, le novità non arriveranno quasi sicuramente in tempo per le prossime elezioni europee di giugno 2024. Il tema è dibattuto da anni e si stima che riguardi almeno cinque milioni di elettori.

La discussione in Aula è stata tesa: come già avvenuto nei giorni scorsi, quando in commissione la legge era stata trasformata in una delega, l'opposizione ha accusato il centrodestra di voler "buttare la palla in tribuna" per non cambiare le cose, invece di "approvare una legge in poche settimane come chiedevano le opposizioni unite e le associazioni". Queste le parole di Riccardo Magi, segretario di +Europa. Ora la questione viene affidata "a quello stesso governo che durante le audizioni in Commissione ha detto chiaramente che ci sono ostacoli insormontabili per consentire la possibilità del voto ai fuorisede". La cosa più grave, ha detto Magi, "è che stanno ingannando milioni di ragazzi e di ragazze, senza assumersi la responsabilità di dirglielo in faccia. Questa non è una delega, ma una truffa, una delega truffa".

Pd, M5s e Terzo polo insieme: "La maggioranza ha svuotato la proposta"

Il Partito democratico in particolare ha voluto smarcarsi dal testo che è arrivato in Aula: "Non è la proposta Madia presentata dal Pd", ha detto la deputata Rachele Scarpa. "Chiedo ai miei colleghi della maggioranza, perché? Perché discutiamo oggi non una proposta di legge, ma del suo guscio svuotato, delegando completamente al potere esecutivo, ciò che noi siamo stati eletti per discutere? Quella di oggi verrà decantata come una vittoria, ma che sarà forse un furto. Un furto soprattutto alle cittadine e cittadini fuori sede. Noi rimarremo qui ogni giorno ad incalzarvi". Vittoria Baldino, vice capogruppo del Movimento 5 stelle, ha dichiarato durante la discussione di provare un forte "rammarico per la miopia e il disinteresse dimostrati da governo e maggioranza verso un tema tanto importante".

Da Azione e Italia viva, Valentina Grippo ha ricordato che il Terzo polo aveva presentato degli emendamenti "che assegnano tempi strettissimi per procedere ad una riforma". Visto che invece il centrodestra ha deciso di procedere con tempi lunghissimi, l'intenzione sembra quella di "dilatare, svuotandola di significato, una riforma che il Paese attende da troppo tempo, osteggiata da faziosità e burocrazia arroccata nel passato".

Il governo dice che è meglio aspettare ancora per trovare la "ricetta migliore"

La replica della maggioranza è arrivata dal relatore della proposta, il deputato leghista Igor Iezzi:  "Non condivido davvero il tono un po' catastrofistico delle opposizioni", ha detto. "Quando questo testo sarà legge, sarà una bellissima giornata per questo Parlamento e per gli studenti tutti. Questo è già un passo in avanti importante, un passo in avanti che finora, nonostante tante parole, non era stato fatto".

È toccato poi alla rappresentante del governo, la sottosegretaria all'Interno Wanda Ferro: "Non intendiamo rubare nessuna democrazia e daremo la possibilità, nelle regole, a chi è fuorisede di poter espletare il voto. Il tempo è sicuramente è tiranno, ma fare una cattiva legge e regalare un contentino ai nostri giovani non ci appartiene". Perciò, bisogna "trovare la migliore ricetta per garantire la privacy per chi vota".

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