41 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Missione Sophia prorogata per altri sei mesi, ma senza navi i migranti continueranno a morire

L’operazione Sophia, che ha il compito principale di contrastare il traffico di migranti, è stata prorogata per altri sei mesi, ancora senza impiego di unità navali: la decisione è stata presa dagli ambasciatori dei 28 durante la riunione del Comitato politico e di sicurezza. Ma senza l’apporto di mezzi navali è impossibile salvare i migranti in mare.
A cura di Annalisa Cangemi
41 CONDIVISIONI
Immagine

L'operazione europea antiscafisti EunavforMed Sophia, che ha come obiettivo principale il contrasto al traffico illecito di esseri umani, è stata prorogata di altri sei mesi nel formato attuale, cioè priva dei suoi mezzi navali. Come hanno detto fonti diplomatiche europee, la decisione è stata presa dagli ambasciatori alla riunione di oggi del Comitato politico e di sicurezza dell'Ue (Cops). Il mandato di Sophia scadrà il 30 settembre. Ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in visita a Bruxelles, aveva lasciato intendere che in presenza di un accordo europeo su sbarchi e redistribuzione dei migranti Sophia sarebbe potuta essere "attivata".

La missione lanciata dal Consiglio Ue nel 2015, potrà quindi andare avanti, e verrà prorogata per una terza volta. Il primo rinnovo era stato stabilito a fine 2018, poi la missione era stata prorogata, il 31 marzo 2019, per altri sei mesi. Ma già allora, nella primavera 2019, l'operazione era stata fortemente snaturata: senza l'apporto di unità navali è diventato impossibile il salvataggio dei migranti in mare, una mossa pensata per impedire che i naufraghi venissero condotti nei porti italiani.

La prima sospensione dell'attività di pattugliamento del Mediterraneo centrale è la conseguenza del mancato accordo tra i 28 Paesi dell'Unione europea, che non avevano trovato una soluzione comune e un meccanismo automatico di ripartizione dei migranti, così come era stato richiesto dal governo italiano. E anche se in questi ultimi giorni, ma già a fine luglio, qualcosa sembra muoversi a livello europeo per trovare una soluzione comune, le competenze della missione si sono ristrette ad attività come il pattugliamento aereo e l'addestramento-supporto alla Guardia costiera libica. In pratica in caso di avvistamenti di naufraghi o barconi in mare, gli aerei di pattuglia sul Mediterraneo avvisano il comando centrale dell'operazione che a sua volta contatta le autorità del Paese competente.

Anche se chiaramente il salvataggio in mare non è l'obiettivo dell'operazione, che è stata concepita per contrastare la tratta di esseri umani nel Mediterraneo centro-meridionale, dal 2015, anno di avvio di Sophia, i mezzi navali hanno evitato diverse tragedie del mare.

41 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views