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Migranti, Open Arms torna nel Mediterraneo con Astral: “Dobbiamo proteggere vite in pericolo”

Open Arms torna nel Mediterraneo centrale con la barca a vela Astral: l’obiettivo della missione sarà quello di osservare e denunciare quanto avviene in mare, con i naufragi che si susseguono e il mancato intervento per aiutare i migranti in difficoltà. Presto tornerà in mare anche l’ammiraglia Open Arms.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’Ong Open Arms torna in mare, con l’imbarcazione Astral che è salpata dirigendosi nella zona del Mediterraneo centrale dove continuerà ad aiutare i migranti in difficoltà. Obiettivo della missione sarà quello di osservare e denunciare quanto avviene nella zona, riprendendo così l’attività umanitaria sulla barca a vela, dopo diversi mesi tra quarantena e riparazioni a bordo. Dalla Ong spiegano: “La condizione di estrema vulnerabilità delle persone in fuga dall'inferno libico su imbarcazioni precarie nel Mediterraneo centrale è stata esacerbata negli ultimi mesi dal consolidamento degli accordi disumani tra Italia, Malta e il governo di Tripoli grazie ai quali l'omissione di soccorso in acque internazionali è diventata norma, in violazione dei trattati internazionali e delle leggi marittime che tutelano la vita umana in mare”.

Il ruolo di Astral durante l’emergenza Coronavirus

Durante i primi mesi dell’emergenza sanitaria, Astral monitorava gli arrivi dei migranti alle Isole Canarie ed è stata poi confinata a Fuerteventura, prima di poter rientrare al porto base di Badalona. Lì l’imbarcazione è stata riparata con un intervento al motore e delle piccole ristrutturazioni. Ora, si spiega in una nota, “di fronte alla scarsa presenza di organizzazioni umanitarie al confine più letale del pianeta, frutto di una strategia di criminalizzazione e di fermi amministrativi pretestuosi da parte delle autorità dei paesi costieri con l'obiettivo di bloccare la flotta umanitaria che opera nel Mediterraneo centrale, torniamo a documentare ciò che sta accadendo in quel tratto di mare, attivando le amministrazioni responsabili della protezione dei più vulnerabili e assicurando un rapido intervento in caso di necessità”.

Migranti, presto il ritorno in mare di Open Arms

Open Arms denuncia ancora quello che è avvenuto negli ultimi mesi nel Mediterraneo, dove spesso si sono registrati naufragi e nessuno interviene per soccorrere i migranti in difficoltà. “Numerosi sono i casi documentati quotidianamente di imbarcazioni abbandonate dalle amministrazioni responsabili della loro sicurezza – si legge nella nota dell’Ong – per questo è per noi urgente tornare a garantire la protezione delle vite in pericolo e costringere tutte le parti ad adempiere alla loro responsabilità nei confronti di chi rischia la vita in mare. La nuova missione di Astral che inizia oggi lascerà il posto, tra pochi giorni, al ritorno in missione umanitaria dell'ammiraglia Open Arms, impegnata a ultimare i preparativi per la partenza dal porto di Burriana verso il confine più letale del pianeta. Proteggere la vita dei più vulnerabili in mare e a terra è l'obiettivo di Open Arms, per questo, mentre continuiamo a collaborare in diverse missioni nella lotta contro il Covid-19, torniamo in mare”.

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