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Mattarella ricorda strage Sant’Anna di Stazzema: “Dopo 76 anni non ignorare rigurgiti odio razziale”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda a 76 anni di distanza da quel giorno l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. E lo fa con un richiamo a quanto avviene oggi: “Non vanno ignorati rigurgiti di intolleranza, di odio razziale, di fanatismo che pure si manifestano nelle nostre società e nel mondo, a volte attraverso strumenti moderni e modalità inedite”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Mattarella a Sant'Anna di Stazzema a febbraio 2020
Mattarella a Sant'Anna di Stazzema a febbraio 2020

Il 12 agosto di 76 anni fa le frazioni di Stazzema divennero teatro dell’oltraggio più disumano: l’eccidio di centinaia e centinaia di civili inermi, soprattutto donne, bambini, anziani, rifugiati”. È il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a ricordare quanto avvenne durante la seconda guerra mondiale a Sant’Anna di Stazzema. E lo fa definendo quella come una “delle stragi più efferate compiute nel nostro Paese durante l’occupazione nazista per i numeri spaventosi del massacro, per la crudeltà con cui gli uomini delle SS si accanirono sui corpi privi di vita, per lo scempio del rogo nella piazza di Sant’Anna”.

Mattarella ricorda come oggi sia un “giorno di raccoglimento e di memoria per la Repubblica. Un forte, indissolubile sentimento di solidarietà ci unisce ai sopravvissuti, ai familiari di chi è stato ucciso senza pietà, ai cittadini di Stazzema che hanno ricostruito la comunità, sopportando il dolore e conservando il ricordo. Sulla base di quei valori di umanità che i nazisti e i fascisti loro collaboratori volevano annientare è stata conquistata la Liberazione e costruita la democrazia. Per questo, Sant’Anna di Stazzema è divenuta al tempo stesso un sacrario e un simbolo della nostra vita civile, dei diritti inviolabili della persona, del senso di giustizia a cui nessuna società deve rinunciare e che la Costituzione repubblicana ci indica come impegno collettivo costante”.

Mattarella: non ignorare rigurgiti intolleranza e odio razziale

Il capo dello Stato lancia anche un avvertimento, parlando di quanto avviene oggi e ricordando il passato: “Non va mai dimenticato che la volontà di potenza può spingersi fino a produrre un’ideologia di annientamento di chi è diverso, estraneo, visto come potenzialmente nemico. Non va dimenticato che quanti sottovalutano la violenza, alla fine se ne rendono complici. Non vanno ignorati rigurgiti di intolleranza, di odio razziale, di fanatismo che pure si manifestano nelle nostre società e nel mondo, a volte attraverso strumenti moderni e modalità inedite. La memoria degli eventi più tragici e dolorosi della nostra storia costituisce un richiamo incessante per le coscienze”. Mattarella conclude con un ringraziamento ai cittadini di Sant’Anna, un luogo “profanato dalla violenza più crudele, diventato una pietra angolare dell’Europa e dei suoi ideali di civiltà”.

L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema

Sant’Anna di Stazzema è una frazione del comune di Stazzema, in provincia di Lucca. Qui la mattina del 12 agosto 1944 venne commesso un eccidio, con una uccisione tra le più cruente mai avvenute ai danni delle popolazioni civili. Una strage nazi-fascista compiuta ai danni di centinaia di bambini, donne, anziani, adulti. Vennero uccisi gli abitanti della frazione ma anche gli sfollati, arrivati fin lì in cerca di un rifugio dalla guerra (la zona, infatti, era stata dichiarata zona bianca proprio per accogliere gli sfollati). Venne uccise anche Anna, ultima nata nel paese, solamente 20 giorni prima. Alla fine le vittime furono 560. Furono distrutte anche le case, le stalle, ammazzati gli animali. A compiere gli atroci crimini furono tre reparti di una divisione delle Ss, accompagnati da alcuni fascisti. Circondarono il centro abitato, mentre altri bloccavano ogni via di fuga, per dar vita alla strage.

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