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Mattarella ha firmato il decreto Carburanti, cosa cambia da domani per chi fa benzina

Il decreto Carburanti entrerà in vigore domani, 15 gennaio 2023. Dal prezzo medio della benzina esposto al distributore, che però arriverà tra qualche settimana, ai nuovi bonus per benzina e trasporti pubblici: ecco cosa cambia con il nuovo decreto.
A cura di Luca Pons
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Il decreto Carburanti, che introduce alcune misure per favorire la trasparenza sui prezzi di benzina e diesel, entrerà in vigore domani. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l'ha firmato questa mattina ed è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale.

Il testo era stato approvato dal Consiglio dei ministri alcuni giorni fa, ma 48 ore dopo è stato modificato per rispondere alle proteste sul caro benzina. I benzinai avevano anche annunciato uno sciopero, per il 25 e il 26 gennaio, ma questo è stato congelato dodo i colloqui con il governo.

Obbligo di esporre il prezzo medio al distributore, si parte da febbraio

Una delle misure più discusse tra quelle contenute nel decreto è l'obbligo per i benzinai di esporre alla pompa il prezzo medio dei carburanti, calcolato Regione per Regione, su un cartello apposito. A stabilire il prezzo medio quotidianamente sarà il ministero delle Imprese. Ogni giorno, quindi, tutti i benzinai dovranno comunicare il loro prezzo – deciso dalle compagnie che gestiscono i distributori – al ministero, che farà una media, la pubblicherà sul proprio sito e la comunicherà di nuovo ai benzinai per farla esporre. La modifica, però, non sarà attiva da domani.

Infatti, il decreto Carburanti prevede che "la frequenza, le modalità e la tempistica delle comunicazioni" sarà stabilita "entro 15 giorni dall'entrata in vigore del decreto", cioè da domani. Dopodiché, i benzinai avranno altri 15 giorni per adeguare i propri cartelloni. Quindi si dovrebbe iniziare a vedere il prezzo medio esposto ai distributori, al più tardi, dal 14 febbraio 2023.

Per chi non si adegua, ci saranno delle sanzioni. Se la Guardia di Finanza dovesse verificare che un distributore non ha comunicato il proprio prezzo o non ha messo in mostra la media regionale calcolata dal ministero, ci sarà una multa che può andare da 500 a 6mila euro. Dopo la terza violazione, potrà scattare anche la sospensione dell'attività, per un periodo che deve essere almeno di 7 giorni e al massimo di 90 giorni. La metà delle multe riscosse in questo modo, poi, sarà dedicata a finanziare la rilevazione dei prezzi e "iniziative per la trasparenza dei prezzi dei carburanti".

Il bonus benzina da 200 euro sarà valido per tutto il 2023

Ritorna anche il bonus benzina fino a 200 euro, che potranno ricevere i lavoratori dipendenti del settore privato se il loro datore di lavoro deciderà di erogarli. Sono, quindi, esclusi i dipendenti  del settore pubblico, così come i liberi professionisti e in generale chiunque non ha un rapporto di lavoro dipendente.

Per chi lo riceve, il bonus non concorrerà alla formazione del reddito per – ovvero non ci si pagherà le tasse sopra. Sarà possibile riceverlo fino al 31 dicembre 2023. Il decreto Carburanti non fornisce altre informazioni più dettagliate.

Via all'accisa mobile: si abbassa se il prezzo della benzina aumenta

Nel decreto c'è anche l'apertura del governo al taglio delle accise. Come anticipato, l'esecutivo ha deciso di recuperare la legge di bilancio per il 2008, con un meccanismo detto di accisa mobile: ora, il ministero dell'Ambiente potrà intervenire con una riduzione delle tasse sul carburante, se ci saranno alcune specifiche condizioni.

Servirà un aumento delle entrate dall'Iva legata al petrolio, e in più il prezzo del carburante (o meglio, la media del prezzo del carburante negli ultimi due mesi) dovrà aumentare rispetto a una soglia specifica, fissata del Documento di economia e finanza. In sostanza, come era stato annunciato, il taglio delle accise ritornerà solo se ci sarà un forte aumento dei prezzi del petrolio.

Ritorna anche il bonus da 60 euro per il trasporto pubblico

Nasce un fondo da 100 milioni di euro per il 2023, che sarà gestito dal ministero del Lavoro e servirà a riconoscere "un buono per l'acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale", oppure "per i servizi di trasporto ferroviario nazionale". Il bonus si potrà richiedere fino al 31 dicembre 2023.

Il valore del bonus sarà di 60 euro, che potranno essere usati per coprire anche il 100% della spesa per l'abbonamento. Lo potranno ricevere le persone che hanno avuto un reddito inferiore ai 20mila euro nel 2022, e sarà nominativo, quindi si potrà usare solo per acquistare abbonamenti per la persona che lo riceve. Per chi lo ottiene, non sarà considerato come reddito imponibile. Le modalità per fare domanda e ricevere il bonus saranno definite, entro 30 giorni da domani, con un decreto apposito.

Controlli più stringenti sui distributori

Nel decreto, si stabilisce anche che saranno più forti i collegamenti tra l'Autorità garante della concorrenza e del mercato – normalmente nota come Antitrust – e il Garante per la sorveglianza dei prezzi, o "Mr. Prezzi". Le due autorità avranno il compito di sorvegliare e fermare sul nascere eventuali tentativi di speculazione sul prezzo del carburante.

In più, si rafforzerà anche il legame tra Garante dei prezzi e Guardia di Finanza, che, come detto, sarà l'autorità impegnata concretamente nei controlli. Infine, nascerà un'apposita Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi: questa avrà lo scopo di analizzare le ragioni degli eventuali aumenti dei prezzi, e definire le iniziative di intervento urgenti se queste dovessero essere necessarie.

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