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Manovra, dopo l’ok del Senato la palla passa alla Camera. Salvini: “Abbassiamo le tasse”

Dopo l’approvazione al Senato, la legge di Bilancio passa all’esame della Camera. Il testo dovrebbe arrivare super-blindato anche a Montecitorio e la discussione potrebbe essere ridotta al minimo, come avvenuto anche a Palazzo Madama. Il 27 il testo arriva in commissione, il 28 in Aula. Intanto Salvini ribadisce che “la manovra abbassa le tasse”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Si inizierà il 27 mattina in commissione Bilancio. Poi si passerà all’esame dell’Aula di Montecitorio il 28 dicembre. L’approvazione dovrebbe arrivare sabato 29 dicembre. Ma sulla legge di Bilancio i margini di discussione sembrano essere quasi nulli anche alla Camera dei deputati, così come avvenuto al Senato. Palazzo Madama ha dato il via libera alla nuova versione del provvedimento nella notte tra sabato e domenica, tagliando ogni possibile discussione: sia in commissione che in Aula. Un testo iper-blindato e su cui le opposizioni hanno protestato con veemenza, chiedendo almeno la possibilità di discutere qualche modifica in commissione. Nulla da fare al Senato. E probabilmente nulla da fare anche alla Camera, dove la manovra torna per la sua approvazione definitiva. Il governo vuole evitare slittamenti oltre il 31 dicembre, per allontanare lo spettro dell’esercizio provvisorio e il conseguente aumento dell’Iva. Anche se per pochi giorni, essendo ormai la legge di Bilancio pronta. Sarebbe comunque una sconfitta politica e per questo l’esecutivo si appresta a porre la fiducia anche a Montecitorio.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, scarica le responsabilità sull’Europa e spiega che la mancata discussione non è dipesa dalla volontà di Palazzo Chigi ma dalla lunga trattativa con Bruxelles. Eppure il Parlamento non ha potuto discutere nel merito neanche una riga del maxi-emendamento che ha sostituito, al Senato, gran parte dell’impianto stesso della legge di Bilancio. Le opposizioni hanno protestato, lasciato l’Aula e il Pd ha annunciato di voler presentare ricorso alla Corte costituzionale proprio per l’impossibilità del Parlamento di svolgere le sue funzioni secondo quanto previsto dalla Carta, annunciando inoltre una manifestazione per il 29 dicembre e un'altra per il 12 gennaio. Si teme un iter molto simile anche alla Camera, dove non ci sarà margine di manovra per l’opposizione, così come per la maggioranza.

I vicepresidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, continuano a rivendicare i risultati raggiunti con l’ormai vicinissima approvazione della manovra. Di Maio ha pubblicato una nuova lista di obiettivi raggiunti, in cui tenta di spiegare cosa è vero e cosa è falso di ciò di cui si discute in questi giorni. Salvini ribadisce che “la manovra abbassa le tasse, rimette soldi nelle tasche degli italiani e scommette sul Paese. È una manovra che comincia a scommettere sul Paese, che comincia dalla riduzione delle tasse non per tutti ma per tanti, dal diritto alla pensione, al lavoro e allo studio”.

Il reddito di cittadinanza e la quota 100

Se la legge di Bilancio è ormai a un passo dall’ok definitivo in Parlamento, ancora lontani appaiono i provvedimenti su reddito di cittadinanza e quota 100, le misure cardine della manovra. Per il reddito vengono stanziati, in totale, 7,1 miliardi di euro. Per la quota 100 oltre 4 miliardi. Molto meno di quanto inizialmente previsto, ma il governo assicura che i risparmi sono dovuti solamente al fatto che le due misure non partiranno da subito, ma probabilmente solo in primavera. Mancano, però, i decreti che stabiliranno le regole delle due misure. Nessuna informazione precisa né sulla riforma delle pensioni né sul reddito di cittadinanza. Tanto che la Lega e Matteo Salvini puntano ancora a modificare il reddito di cittadinanza, riprendendo il modello Lombardia, introdotto dalla Regione nel 2015.  “Deve essere un modello di reinserimento vero a un lavoro vero. I risultati positivi raggiunti in Regione Lombardia spero possano essere raggiunti in tutta Italia e stiamo lavorando per questo”, afferma il ministro dell’Interno.

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