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Malato di Sla da anni, Dino decide di morire facendosi addormentare: primo caso in Italia

Malato di sclerosi laterale amiotrofica da cinque anni, Dino Bettamin, macellaio trevigiano di 70 anni, ha deciso di attendere il suo fine vita ricorrendo alla pratica medica della sedazione palliativa, allo scopo di lenire i lancinanti dolori causati dalla malattia. Deceduto il 13 febbraio, Dino è morto in stato di incoscienza.
A cura di Charlotte Matteini
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francia eutanasia

"Voglio dormire fino all'arrivo della morte, senza più soffrire". Una richiesta chiara e concisa, che ha trovato accoglimento dopo cinque anni di atroci sofferenze. Dino Bettamin, macellaio 70enne residente a Montebelluna, in provincia di Treviso, da tempo malato di Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha deciso di attendere la fine della sua vita chiedendo ai medici che lo avevano in cura di somministrargli farmaci per la sedazione palliativa. La storia è stata riportata da numerosi giornali locali, che raccontano come Bettamin abbia più volte espresso la volontà di morire attraverso la cosiddetta "sedazione profonda" e di aver per lungo tempo opposto un secco rifiuto a qualsiasi trattamento sanitario, compresa la nutrizione artificiale.

"Era una chiara richiesta di sedazione basata su un chiaro sintomo refrattario, dato da un'angoscia incoercibile anche con farmaci e trattamenti psicologici, nonostante tutta l'umanità e la professionalità con cui è stato assistito nelle varie fasi della patologia", hanno spiegato gli infermieri di ‘Cura con Cura', società privata che si occupa dell'assistenza domiciliare dei pazienti affetti da gravi patologie. Dino Bettamin era lucido e sapeva bene che gli rimanevano ormai solo pochi giorni di vita e per questo motivo ha insistito affinché la sua volontà venisse accolta da chi lo aveva in cura. "Mio marito era lucido e ha fatto la sua scelta. Così dopo l'ultima grave crisi respiratoria è iniziato il suo cammino", ha raccontato la moglie.

La sera del 5 febbraio scorso, la Guardia medica ha proceduto ad aumentare il dosaggio del sedativo che già veniva somministrato all'uomo per flebo e il giorno successivo una dottoressa dell'assistenza domiciliare ha iniziato a fornire al paziente tutti gli altri farmaci previsti dal protocollo. "Non ha mai chiesto di spegnere il respiratore, nonostante la legge lo consenta nei casi di sedazione profonda. Anzi, lo terrorizzava l'ipotesi di morire soffocato. Ha optato per una scelta in linea con la legge, la bioetica e la sua grande fede", ha raccontato un'infermiera. Deceduto ieri, 13 febbraio 2017, a distanza di una settimana dall'inizio delle procedure, il caso di Dino Bettamin riapre a pieno titolo il dibattito sull'eutanasia, che in Italia da molti anni viene affrontato sia a livello mediatico che politico senza però grandi risultati.

Cos'è la sedazione palliativa

La sedazione palliativa è una pratica medica, regolata dalla legge n.38 del 15 marzo 2010, che prevede l'induzione di un sonno profondo, fino all'arrivo della morte del malato terminale, attraverso la somministrazione di farmaci. Secondo quanto dispone la legge italiana, la sedazione profonda è lecita e non ha nulla a che fare con l'eutanasia vera e propria, che al momento è ancora considerata un reato, assimilabile all'omicidio volontario o, nel caso in cui venga dimostrato il consenso del malato, all'omicidio del consenziente, condotte punite dal codice penale.

Attraverso la sedazione palliativa, quindi, il malato viene addormentato allo scopo di lenire il dolore provato nelle fasi terminali della malattia, che tendenzialmente è difficilmente contenibile e trattabile attraverso altri tipi di terapie, e nel momento in cui sopraggiunge la morte è praticamente incosciente. Benché le due pratiche siano estremamente differenti a livello clinico rispetto al suicidio assistito o all'eutanasia, anche la sedazione palliativa viene osteggiata per questioni prettamente etiche e morali.

A che punto è la legge sull'eutanasia in Italia?

Il 3 marzo dello scorso anno, per la prima volta nella storia d'Italia, viene calendarizzata la discussione parlamentare relativa alle 4 proposte di legge sull'eutanasia. Nonostante l'iniziale apertura manifestata attraverso la calendarizzazione, però, a distanza di quasi un anno il percorso delle proposte di legge è sostanzialmente fermo, bloccato. L'iter parlamentare prevede infatti che prima di arrivare a una vera e propria legislazione in materia si debba passare attraverso svariate fasi, dalla discussione e votazione nelle commissione delegate, Affari Sociali e Giustizia, fino all'approdo nell'Aula parlamentare vera e propria, sia alla Camera che al Senato. A seguito della calendarizzazione, nessun passo avanti è stato fatto e la proposta ancora attende di essere seriamente discussa in entrambe le commissioni competenti.

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