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Luigi Di Maio: “Sarebbe bello lavorare con le sardine. Ma non mettiamoci il cappello sopra”

Luigi Di Maio ha confessato di aver avuto la tentazione di passare dalla piazza di San Giovanni, dove si è svolta la manifestazione delle sardine: “Le piazze sono una cosa bellissima. Giorni fa ho incrociato il loro portavoce in tv e gli ho detto che sono bravissimi. Trovo sbagliato che qualcuno, tra i partiti, provi a metterci il cappello. Bisogna lasciar respirare queste emozioni in modo libero”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Non le nego che avevo la tentazione di passare a San Giovanni. Le piazze sono una cosa bellissima. Giorni fa ho incrociato il loro portavoce in tv e gli ho detto che sono bravissimi. Trovo sbagliato che qualcuno, tra i partiti, provi a metterci il cappello. Bisogna lasciar respirare queste emozioni in modo libero, solo così continueranno a essere forti e coinvolgenti". Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader del M5s Luigi Di Maio al ‘Corriere della Sera' commentando così il flash mob delle sardine ieri in piazza San Giovanni a Roma. Nell'intervista Di Maio parla anche della Banca Popolare di Bari, che è stata commissariata venerdì da Bankitalia.

Alla domanda su una possibile alleanza del Movimento Cinque Stelle con una lista civica delle sardine ha detto: "Ogni nostra convergenza è sempre sul programma. Ma facciamo così: per ipotesi, sarebbe bello lavorare insieme su ambiente, giustizia, diritti sociali, lavoro, casa e aiuto alle persone in difficoltà".

Il cda della Banca pugliese è stato convocato dalla Vigilanza di Bankitalia, e poco dopo è stato convocato un Consiglio dei ministri d'urgenza per esaminare un decreto che contiene interventi straordinari per l’istituto di credito, e che non è stato ancora approvato. "Se lo Stato deve mettere soldi per salvare i conti correnti, dobbiamo fare in modo che quella banca sia nazionalizzata. Il nostro progetto è la banca pubblica degli investimenti", ha detto ancora il titolare della Farnsina.

"Se una banca fallisce non è colpa dei risparmiatori. La solidità del sistema è fondamentale, ma se ci sono manager che hanno prestato soldi allo scoperto, devono pagare. Il tempo del silenzio è finito", ha precisato il leader politico del M5s. "Possiamo fare tutte e due le cose: avviare in Consiglio dei ministri il procedimento che metta agli atti i nomi di chi ha ricevuto soldi allo scoperto, facendo chiarezza sui legami politici locali, e contestualmente mettere al riparo i risparmi. E bisogna far partire la commissione d'inchiesta sulle banche".

E in merito al decreto dice: "Daremo due risposte, una ai mercati, l'altra ai cittadini". Sul fatto che la commissione d'inchiesta sulle banche e' ferma da un anno, commenta: "Per un anno si è sempre detto ok, poi dalla Lega spuntava sempre un problema. Ora ci aspettiamo che il Pd sia disponibile ad accelerare. Il problema e' che l'intreccio tra banche e partiti è fortissimo. C'è quasi sempre una banca dietro ogni partito. Tutti hanno qualcosa da nascondere. Il M5S non ha il 51% dei consensi, rispetta gli alleati e vuole che il governo vada avanti fino al 2023. Ma chiede coraggio".

"È doveroso che il governo intervenga per garantire la piena tutela dei risparmiatori, che non corrono alcun rischio, e del tessuto imprenditoriale sostenuto dalla Banca Popolare di Bari", a dirlo è il ministro della Economia Roberto Gualtieri, in un'intervista pubblicata su ‘Il Messaggero'.

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