Lo strappo Lega – Pdl su Papa: Berlusconi furibondo. Ora è crisi vera nella maggioranza
"E’ una cosa inaudita. Quanto è accaduto in aula è una vergogna. Sono pazzi. Venerdì, in consiglio dei ministri, parlerò con Bossi per capire quanto accaduto". Il sì all’arresto del deputato Pdl Alfonso Papa, ex pm, indagato nell’inchiesta sull'inchiesta P4 con l’accusa di estorsione, concussione e altri reati comuni, scatena l’ira del Cavaliere, che vede andare in frantumi il vincolo di maggioranza ed è ormai consapevole che l'asse del Nord con la Lega è ormai rotto. Eppure Berlusconi era fiducioso nel voto segreto. Doveva esserlo per forza dopo una giornata iniziata col piede sbagliato con la doppia sconfitta sul decreto rifiuti. "Non voteremo mai per l’arresto di qualcuno altrimenti torniamo tutti al clima del ’92 – aveva sottolineato il premier – c’è una escalation da parte dei magistrati che prende il via dalle inchieste e arriva alle manette preventive che noi dobbiamo contrastare". Niente arresti, dunque. Per nessuno. Non è un caso se alla vigilia si era vociferato di un presunto patto stipulato tra Pdl e Pd, o meglio tra maggioranza e opposizione, sul senatore ex pidiellino Alberto Tedesco (ora al gruppo Misto), indagato per lo scandalo sulla sanità pugliese, quando era assessore nella giunta del governatore Nichi Vendola. Se fosse vero, dopo quanto accaduto a Montecitorio, si potrebbe quasi parlare di colpo di scena: Papa sì, Tedesco no. Votazione segreta anche per quest'ultimo che si "salva" con 151 no a fronte di 127 sì (Pd, Idv, Udc, Terzo Polo e Lega Nord?), e 11 astenuti. Qualcosa non va. Ben 24 i voti contrari in più. Saltato l'accordo sottobanco? A ben vedere l'opposizione deve aver riflettuto sull'eventualità di un voto di scambio sui due procedimenti paralleli: Cosa ci guadagniamo da questo accordo, considerato che ci siamo già espressi a favore dell'arresto di Tedesco?
319 i deputati che votano a favore dell’arresto di Papa, che afferma di sentirsi "un prigioniero politico, prigioniero della politica". Un evento del genere alla Camera non accadeva dal 1984. L'ultimo arresto di un deputato autorizzato dall'Aula risale a 27 anni fa quando Massimo Abbatangelo, del Msi-Dn, fu condannato per aver preso parte all'assalto, con bottiglie incendiarie, a una sezione napoletana del Pci. Poi più nulla. Fino a ieri. Silvio Berlusconi si chiude nella stanza del governo: "Sono pazzi, è tutta una follia – si sfoga con i suoi – pur di colpire me e buttare giù il governo rinnegano principi che dovrebbero difendere nel totale disinteresse per le persone. Noi siamo garantisti, e abbiamo salvato Tedesco". Ma la bordata alla fine è arrivata da chi non ci si aspettava. Ma venerdì in Consiglio dei Ministri sarà fatta chiarezza. Forse.
Bossi, che tre giorni fa si era detto contrario all'arresto di Papa e ieri non era presente a Montecitorio, ormai per molti non rappresenta più il leader del Carroccio. Lo si era già capito a Pontida. Berlusconi sa che d’ora in poi dovrà fronteggiarsi con Roberto Maroni e con gli uomini di quest'ultimo che ieri hanno votato in blocco, insieme al Pd, all’Udc e all’Idv per le manette del deputato "azzurro".
La Lega sta per lasciare definitivamente da solo il Cavaliere? Ancora non possiamo fare ipotesi certe. Quel che è sicuro è che la crisi ormai si respira nell'aria. L'ultima testimonianza in tal senso giunge anche dal viceministro Roberto Castelli: "Mi dispiace che Berlusconi fosse furibondo ma personalmente io domani gli darò un altro dispiacere perché non voterò il decreto per il rifinanziamento delle missioni in Libia". E il segretario veneto della Lega e sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo, affonda: "Adesso noi puntiamo al federalismo ma, dopo, Berlusconi lo buttiamo a mare…".