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L’Italia usa la maggior parte dei fondi per l’immigrazione solo per il controllo dei confini

Circa la metà dei fondi a disposizione dell’Italia per la gestione dell’immigrazione sono impiegati per il “controllo dei confini”. Mentre, ad esempio, solo il 14% di questi soldi sono invece dedicati alla gestione delle cause all’origine delle migrazioni, appena l’1% agli arrivi legali. Lo rivela uno studio di ActionAid intitolato The Big Wall, che ha analizzato le voci di spesa riguardanti le risorse erogate negli ultimi 5 anni per l’immigrazione.
A cura di Annalisa Girardi
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Dei fondi europei ed italiani destinati all'immigrazione, circa la metà sono impiegati per il "controllo dei confini". Mentre, ad esempio, solo il 14% di questi soldi sono invece dedicati alla gestione delle cause all'origine delle migrazioni, appena l'1% agli arrivi legali. Lo rivela uno studio di ActionAid intitolato The Big Wall, che ha analizzato le voci di spesa riguardanti le risorse erogate in campo di migrazioni. Dal 2015 all'anno scorso è stato stanziato per la gestione delle migrazioni lungo il Mediterraneo centrale circa un miliardo e 337 milioni di euro. Quasi la metà di questo budget, però, è finito nel controllo delle frontiere e nel contenimento degli spostamenti dall'Africa verso le coste europee del Mediterraneo.

ActionAid ha preso in considerazione 317 linee di finanziamento per progetti attivati negli ultimi cinque anni. Insomma, in Italia i fondi per le migrazioni vengono destinati per la maggior parte al contenimento del fenomeno, invece che consolidare le rotte legali e sostenere chi prova ad arrivare nel nostro Paese nel più pieno rispetto delle regole. D'altronde, sottolinea ActionAid, questo è anche l'indirizzo del nuovo Patto per le Migrazioni e l'Asilo, ad oggi in fase negoziale, che punta ancor di più sui rimpatri.

Fonte: thebigwall.org
Fonte: thebigwall.org

In questo modo però, sottolinea l'Ong, non si fa altro che rafforzare i governi autoritari o direttamente anche le reti di trafficanti. Al controllo dei confini sarebbero andati ben 666.314 milioni di euro, mentre alle vie legali appena 15 milioni. "Anche i fondi destinati alle altre categorie sono comunque rivolti al freno del fenomeno migratorio e dei confini. Per esempio, i soldi destinati alla cooperazione e allo sviluppo (cause profonde) in molti casi sono andati non ai Paesi più poveri e più bisognosi, ma a quei Paesi rilevanti per origine e transito dei migranti. I finanziamenti venivano dati se i governi si impegnavano al contenimento della propria emigrazione", ha spiegato il coordinatore di questo lavoro, Roberto Sensi, come riporta il Fatto Quotidiano.

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