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Lettera del Comune di Roma invita a votare Pdl. Errore o furbata?

La missiva è stata recapitata ai cittadini italiani che votano negli Stati Uniti ed ha destato scandalo. Il Pd ha accusato di aver utilizzato i fondi pubblici per l’invio delle lettere su carta intestata del Comune di Roma. Ma il consigliere del Pdl responsabile incolpa la sua segretario del pasticcio…
A cura di Davide Falcioni
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Che in campagna elettorale siano ammessi anche "colpi bassi" è noto, ma forse stavolta si è davvero esagerato. E' accaduto infatti che Marco Sinclari, consigliere comunale in quota Pdl a Roma e delegato di Alemanno ai rapporti istituzionali tra Roma Capitale e le Università, abbia inviato una lettera a tutti i cittadini italiani residenti negli Stati Uniti su carta intestata del Campidoglio, con lo scopo di promuovere l'elezione di alcuni colleghi di partito.

"Caro concittadino – inizia così la lettera – tra non molto saremo chiamati ad eleggere i rappresentanti degli italiani al Senato della Repubblica e alla Camera dei deputati. Mi permetto di indicarti due persone a me molto care". Gli amici "raccomandati" sono il senatore Basilio Giordano e l'onorevole Amato Berardi, entrambi del Pdl. Naturalmente l'invio di lettere "istituzionali" allo scopo di favorire un singolo partito ha destato scalpore e non è piaciuto al Pd, che per bocca del segretario romano Miccoli si è augurato i trattasse di uno scherzo: "Se così non fosse – ha dichiarato il democratico – sarebbe un atto gravissimo e una tale lettera testimonierebbe la disperazione e l'inganno del centrodestra. È una brutta commistione tra ruolo istituzionale e politico. Ci chiediamo infatti se siano stati utilizzati fondi pubblici per la vergognosa missiva inviata".

Non si è fatta attendere la replica di Marco Sinclari, che ieri pomeriggio ha spiegato quello che lui considera solo un disguido. "Un errore della segreteria – ha detto – io non c'entro nulla. Per quanto riguarda le prossime elezioni ho inviato via mail un messaggio personale, non potendo essere presenti lì, al senatore Giordano e al deputato Berardi (candidati nella Circoscrizione Estero per il Nord e Centro America), come attestato di stima nei loro confronti, da leggere ai loro sostenitori e collaboratori, che conservano ancora legami con Roma. Poi, il 7 febbraio ho ricevuto da un mio amico italoamericano notizia che aveva ricevuto una lettera che conteneva questo mio attestato di stima. E in quell'occasione sono venuto a conoscenza dell'errore commesso dalla mia segreteria, che ha utilizzato la Carta intestata di Roma Capitale invece di quella mia personale. Sono rimasto spiacevolmente sorpreso e ho prontamente scritto, il giorno stesso, una mail (documentabile) ai due parlamentari Giordano e Berardi, invitandoli ancora una volta a non spedire quel mio attestato di stima e a leggerlo ai loro sostenitori nei meeting privati organizzati da loro per la campagna elettorale".

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