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Crisi di Governo 2022

Letta prende tempo sul M5s: “Decideremo insieme i compagni di viaggio, ma voto di ieri impatta”

Il leader del Pd, parlando alla sua segreteria, sottolinea il lavoro fatto per cercare di portare avanti l’esperienza del governo Draghi e accusa chi non ha votato ieri la fiducia. Non nomina mai i 5 Stelle, ma dice ai suoi: “Su progetto, modalità e compagni di viaggio decideremo insieme”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Le responsabilità sono molto chiare, e sono di coloro non hanno partecipato al voto di ieri in Senato". Comincia sostanzialmente così, dopo i ringraziamenti di rito, il discorso di Enrico Letta alla segreteria del Partito Democratico. Nel giorno della fine del governo Draghi, il leader dem attacca con forza chi accusa il Pd in queste ore – dal centrodestra – nominando Lega e Forza Italia ma senza parlare mai del Movimento 5 Stelle. "Il tentativo che si sta facendo è di scaricare le responsabilità – continua Letta – Chi ieri non ha dato il voto di fiducia a Draghi non può applaudirlo questa mattina, perché ha deciso di affossare un'esperienza di governo che cercava di far uscire l'Italia dalla crisi. Siamo stati dalla parte giusta della storia ieri. Alle prossime elezioni questi fatti peseranno molto, gli italiani sceglieranno anche in base a questo".

"La campagna elettorale non sarà un'altra cosa rispetto a quello che è accaduto ieri – sottolinea il leader del Pd – Chi pensa che ieri si è chiusa la legislatura non ha capito che è un vulnus che manterrà gli effetti negativi per molto tempo, a meno che al voto non vinciamo noi". E aggiunge: "I danni che oggi si stanno vedendo nell'economia, nella finanza pubblica, sono danni che colpiranno soprattutto la parte più debole della nostra popolazione e della nostra società. Parleremo a loro. Lotta alla precarietà, salario minimo, misure sul lavoro. Sappiamo che l'inflazione è la più iniqua delle tasse, che colpisce maggiormente i fragili, con la caduta del governo sono state tolte di mezzo anche quelle misure che servivano ad aiutare quella parte di società".

Letta parla alla sua segreteria spiegando che cominciano le riunioni per organizzare la campagna elettorale: "Noi partiamo forti e consapevoli di essere dalla parte della ragione, non è arroganza ma consapevolezza di aver fatto scelte giuste – continua – Erano e sono approvate dalla stragrande maggioranza del Paese e sono in sintonia con il Paese. Come dimostrano gli appelli degli ultimi giorni. Questa sintonia la ritroveremo nelle urne".

"Alcuni partiti, ieri, hanno fatto scelte di puro potere. Gli elettori guarderanno a cosa serve all'Italia – attacca poi il segretario del Partito Democratico – Lega e Forza Italia hanno tradito la fiducia dei loro elettori per una scelta di calcolo. Io non ho mai visto vincere le elezioni a chi fa ragionamenti di calcolo".

Poi si rivolge ancora ai suoi: "Io voglio vedere in ognuno di noi gli occhi di tigre. Noi siamo consapevoli di stare dalla parte della ragione, ma sarà da come gli italiani ci vedranno in azione che le nostre proposte diventeranno vincenti o meno – insiste – Nei prossimi giorni gli organi di partito saranno coinvolti per decidere come andremo alle elezioni, nel frattempo consiglio a tutti di evitare di discutere in altre sedi".

Proprio su questo Letta si sofferma in diversi momenti, senza però nominare mai il Movimento 5 Stelle: "Decideremo sul nostro programma, sul progetto politico, sulle modalità, sui compagni di viaggio. Tutti insieme, collegialmente – spiega – È evidente che il voto di ieri impatta molto fortemente su quanto accaduto, ma è anche evidente che noi vogliamo muoverci con grande determinazione per convincere gli italiani". Insomma, bisogna decidere e decidere in fretta. Il campo largo potrebbe avere ancora una chance su cento, forse.

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