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La nuova mappa delle zone Covid in Italia: le regioni di colore arancione, giallo e rosso

L’Italia è stata divisa in tre zone: gialle, arancioni e rosse, in base allo scenario di gravità e al livello di rischio da contagio Covid. L’elenco è già stato cambiato e cambierà nuovamente, viene aggiornato dopo i dati del monitoraggio settimanale che l’Istituto superiore di sanità produce ogni venerdì, in base ai 21 indicatori che valutano saturazione degli ospedali, capacità di tracking e circolazione del coronavirus nei territori.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'ultimo Dpcm ha diviso l'Italia in tre parti. Dal 6 novembre le Regioni italiane sono zone gialle, arancioni e rosse, in base allo scenario e al livello di rischio. L'Istituto superiore di sanità, con il monitoraggio settimanale, aggiorna periodicamente lo status delle Regioni. Si torna anche a parlare di lockdown nazionale, chiesto dai medici e smentito più volte dal Governo. L'Iss decide in base ai 21 indicatori individuati dal Comitato tecnico scientifico e dal Ministero della Salute. Tra questi c'è anche l'indice Rt, utilizzato spesso come esempio per far capire il livello di gravità nella circolazione del virus.

Quali sono le zone arancioni Covid ad oggi

Ad oggi sono arancioni – cioè hanno una situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana.

Tra le regole nelle zone arancioni c'è il divieto di spostamenti fuori dal Comune o dalla Regione dove si vive, se non per ragioni comprovate di necessità, lavoro o scuola. Sulle scuole restano le restrizioni della zona gialla, mentre bar, ristoranti e pasticcerie non possono aprire al pubblico, se non per asporto (fino alle 18 per i bar, fino alle 22 per i ristoranti) e consegne a domicilio (senza limiti di orario).

Quali sono le regioni in zona rossa

Le zone rosse sono quelle in cui la situazione di trasmissibilità non è più controllata, con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo. Campania, Puglia, Sardegna e Valle d'Aosta sono le regioni in zona rossa.

Nelle zone ad alto rischio c'è un semi-lockdown. Oltre alle misure già in vigore nelle zone gialle e arancioni, non si può uscire di casa se non con una comprovata esigenza di lavoro, scuola o salute. I negozi sono chiusi, esclusi supermercati, farmacie, edicole e tabacchi. La scuola viene garantita in presenza fino alla prima media, dalla seconda in poi si svolge totalmente a distanza.

Covid, quali sono le zone gialle in Italia

Ad oggi in Italia non ci sono regioni in zona gialla: l'ultimo decreto Covid firmato da Mario Draghi prevede infatti che non ci sia una fascia gialla nel periodo che va dal 7 al 30 aprile 2021.

Nelle zone gialle le misure di contenimento sono le meno restrittive, e sono valide per tutto il territorio nazionale: coprifuoco dalle 22 alle 5 di mattina, riapertura di mostre e musei nei giorni feriali, trasporto pubblico al 50 per cento della capienza e centri commerciali chiusi nei weekend. Oltre alle misure già valide sul territorio nazionale, come la chiusura di bar e ristoranti alle 18 (con permesso per asporto e consegna a domicilio) o quella generale di cinema, teatri, palestre e piscine.

Nessuna regione in zona bianca

Ad oggi, nessuna regione è in zona bianca. In area bianca non si applicano le misure previste dai Dpcm per le aree gialle, arancioni e rosse. Riaprono palestre e piscine, scuole, teatri, cinema e sale da concerto; i bar e i ristoranti possono restare aperti anche la sera. Viene comunque mantenuto l'obbligo di mascherina e il divieto di assembramento.

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