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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

La manovre al centro per il Quirinale, Forza Italia: “Se Draghi sale al Colle si vota”

Italia Viva consolida l’intesa con Coraggio Italia, fondata sul sostegno a Mario Draghi, per assicurare ai due partiti il peso politico necessario nella nomina del prossimo presidente della Repubblica. Forza Italia mette in chiaro: “Se Draghi sale al Colle si va al voto”.
A cura di Annalisa Girardi
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Continuano le manovre al centro per la partita del Quirinale. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi,  prova a consolidare l'intesa con Coraggio Italia per assicurare ai due partiti il peso politico necessario per rappresentare l'ago della bilancia nella nomina del prossimo presidente della Repubblica. Un dialogo, riferiscono fonti di Iv, che allo stesso tempo vuole rafforzare il governo nella persona di Mario Draghi. Il renziano Ettore Rosato ha messo in chiaro che la posizione del suo partito è quella che punta "alla più ampia condivisione", che significa che "non voteremo un candidato del centrodestra, né del centrosinistra". E ancora: "Stiamo ragionando di come rafforzare un'area che crede nel lavoro di Draghi e che lo sostiene con convinzione e non per necessità".

Non è chiaro se questo significhi blindare Draghi a Chigi fino alla fine della legislatura, o sostenere una sua candidatura al Colle. Prospettiva, però, che non piace a Forza Italia. Il numero due degli azzurri, Antonio Tajani, intervenendo a Rainews 24 chiarisce: "Se Draghi viene eletto al Colle, si deve andare a elezioni". E precisa: "Non vedo nessuno che abbia la stessa autorevolezza di Draghi, in grado di tenere politicamente una maggioranza così eterogenea".

Insomma, Forza Italia mette in chiaro la sua contrarietà all'operazione, per cui si permetterebbe a Draghi di salire al Colle mantenendo sempre questa maggioranza allargata con una figura come quella del ministro dell'Economia, Daniele Franco, alla presidenza del Consiglio.

"Credo che in questo momento dialogare con tutti sia nell'interesse del sistema Paese, soprattutto quando si devono scegliere le autorità di garanzia, come il Presidente della Repubblica: più sono condivise, più sono frutto di un voto parlamentare largo, più saranno efficaci per tutti noi, compresi i principali leader politici del Paese. Dopodiché noi dialoghiamo con tutti: questo non vuol dire che condividiamo con tutti lo stesso percorso, è tutto da vedere", ha concluso il cofondatore di Coraggio Italia e governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti.

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