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La Costituente di Giorgetti: “Cambiamo tutti insieme 3-4 regole del gioco”. Renzi: “Idea saggia”

“Sediamoci a un tavolo per cambiare le regole del gioco organizzando una nuova Costituente”, è una proposta di dialogo aperta a tutte le forze politiche quella che arriva dal leghista Giancarlo Giorgetti. L’idea incassa l’approvazione di Italia Viva con Matteo Renzi che definisce l’idea “saggia e intelligente”. Ma non entusiasma il leader leghista Matteo Salvini.
A cura di Francesco Di Blasi
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"Sediamoci a un tavolo per cambiare le regole del gioco": è una proposta di dialogo aperta a tutte le forze politiche quella che arriva da Giancarlo Giorgetti che propone una Costituente. Durante l'evento “Metamorfosi” dell’HuffPost a Milano l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio è stato chiaro: "La riforma istituzionale non è più rinviabile perché se andiamo avanti con tre anni di governo che non decide e si fa una legge elettorale proporzionale questo Paese è spacciato, chiunque vada a governare, Salvini o chiunque altro". Giorgetti, una figura molto vicina al leader leghista Matteo Salvini, sembra muoversi in autonomia dal partito nelle sue dichiarazioni. "Dico semplicemente agli altri e non sono autorizzato da Salvini – ironizza – sediamoci a un tavolo per cambiare il gioco e per dare un governo decente a questo Paese. Un tavolo per le riforme costituzionali era l'unica cosa che bisognava fare a mio giudizio il 20 di agosto. L'interesse dell'Italia è che questo governo non vada avanti così, ci si mette d'accordo per cambiare le 4-5 cose necessarie, magari anche la legge elettorale, non so in che forma, ma per dare la possibilità a chi governa di decidere".

L'intervento di Giorgetti, apprezzato seppur in diversa misura da Matteo Renzi e Giuseppe Sala, trova invece deboli reazioni da parte di Lega e Movimento Cinque Stelle. Matteo Salvini è intervenuto direttamente sulla questione dicendo: "Della Costituente di Giorgetti me ne occuperà più avanti. Ora sono impegnato su temi molto più concreti: gli italiani dalla Calabria alla Romagna mi chiedono meno tasse meno e meno burocrazia". Anche altre fonti della Lega hanno smorzato l'entusiasmo attorno alla proposta definendo le parole dell'ex sottosegretario come "una suggestione", utile per "smuovere le acque" ma non un "progetto politico definito".

Il commento di Sala alle dichiarazioni di Giorgetti

Presente all'evento dell'HuffPost il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha accolto con favore la proposta di Giorgetti, seppur in modo tiepido: "Il nostro Paese merita una stagione di riforme: senza riforme radicali non si va da nessuna parte. Credo che la proposta di Giorgetti possa aver senso", ha commentato il sindaco di Milano, ma ha specificato come la Lega sia un partito con due "anime assieme". C'è un'anima, osserva, "come quella rappresentata da Giorgetti e da Zaia, che ha una buona dose di concretezza, ma c'è un'anima prevalente che è quella di Salvini che va avanti a slogan".

"Ho raccolto questa provocazione di Giorgetti perché la situazione nel nostro Paese se non è grave come nel dopoguerra è comunque molto grave. Ormai abbiamo il 45% di persone che lavorano e il 55% che non lavorano. I dati ci dicono che il carico delle pensioni sarà insostenibile per cui il nostro Paese è in una situazione tendente al drammatico. Le riforme non possono essere piccole e di breve termine ma con una visione a lungo termine e radicale", ha concluso Sala.

L'assist di Matteo Renzi a Giorgetti

Il sostegno di Italia Viva alla proposta di Giancarlo Giorgetti arriva poco dopo direttamente da Matteo Renzi che con un tweet ha definito l'idea "saggia e intelligente". Sulle parole di Giorgetti interviene il 5 Stelle Federico D'Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento: "Sarò felice di ascoltare le proposte di Giorgetti, ma quello di cui ha bisogno il Paese oggi è la stabilità attraverso questo Governo che saprà, con le sue riforme, far scendere lo spread sotto quota 100", ma poi attacca dicendo che "l'unica cosa che volevano la Lega e Salvini fino al 20 agosto erano i pieni poteri con il rischio di mandare in esercizio provvisorio il Paese e trovarsi con l'Iva al 25%".

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