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La Corte europea chiede al governo italiano se Silvio Berlusconi ha avuto un processo equo

“Silvio Berlusconi ha beneficiato di una procedura dinanzi a un tribunale indipendente, imparziale e costituito per legge? Ha avuto diritto a un processo equo? Ha disposto del tempo necessario alla preparazione della sua difesa?”: sono queste alcune delle domande che la Corte europea per i diritti dell’uomo ha posto al governo italiano a otto anni dalla sentenza della Cassazione che condannò definitivamente l’ex presidente del Consiglio per frode fiscale.
A cura di Annalisa Girardi
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Sono passati otto anni dalla sentenza della Cassazione che condannò definitivamente Silvio Berlusconi per frode fiscale, costandogli la decadenza dalla carica di senatore. Ora la Corte europea dei diritti dell'uomo ha rivolto al governo italiano una serie di domande, che dovranno ricevere una risposta entro il 15 settembre, in cui si chiede se l'ex presidente del Consiglio abbia effettivamente avuto un processo equo.

Il ricorrente signor Silvio Berlusconi ha beneficiato di una procedura dinanzi a un tribunale indipendente, imparziale e costituito per legge? Ha avuto diritto a un processo equo? Ha disposto del tempo necessario alla preparazione della sua difesa?

Queste sono solo alcune delle domande, riportate dal Corriere della Sera, che la Cedu ha posto, esaminando il ricorso che i legali del leader di Forza Italia avevano presentato rispetto al verdetto del 2013. Le presunte violazioni dei diritti della difesa andrebbero dal rigetto dell'istanza di trasferimento del processo, ai mancati riconoscimenti del legittimo impedimento, fino al taglio dei testimoni richiesti dalla difesa. Si tratta di contestazioni che sono già state respinte dai giudici italiani, ma che ora gli avvocati di Berlusconi hanno inoltrato a quelli della Corte europea. E qui, dopo un vaglio di ammissibilità che è durato circa sette anni, si è deciso di chiedere conto al governo italiano.

Sono tutte domande a cui probabilmente si risponderà in linea con quanto già stabilito dalle toghe, che hanno già fatto tutti gli accertamenti del caso ed emesso le loro sentenze. Sarà poi la volta di una contro-replica dei legali di Berlusconi e quindi del verdetto finale. Le tempistiche non sono calcolabili. In tutto questo, l'ex presidente del Consiglio ha già scontato la pena e, una volta ottenuta la riabilitazione, è stato eletto al Parlamento europeo. I suoi avvocati si erano già rivolti in passato alla Corte nel tentativo di contestare la decadenza da senatore: in quell'occasione avevano poi però lasciato perdere dal momento che con la riabilitazione Berlusconi aveva riottenuto i diritti persi dopo la sentenza.

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